Scipione nelle Spagne, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XV
 
 SCIPIONE, CARDENIO e LUCEIO
 
 SCIPIONE
 Un amor disperato
 cieco è nell’ira. A Marzio
475tolsi l’oggetto e l’onor tuo difesi.
 Ora è giusto, o Cardenio,
 che del tuo ardir prenda la pena anch’io.
 Cedi l’acciar, nemico a Roma e mio.
 CARDENIO
 Aggiungi, e tuo rival. L’odio in te cresca
480con la ragion di quella fiamma ond’ardi.
 Ecco l’acciar.
 SCIPIONE
                           Si guidi
 entro Cartago il prigionier.
 CARDENIO
                                                    Comunque
 col tuo voler di me decreti il fato,
 rammenterò che hai l’onor mio difeso
485e morrò col rossor d’esserti ingrato.
 
    Hai virtù che m’innamora
 quasi al par del caro bene.
 
    E convien ch’io t’ami ancora,
 benché autor delle mie pene.