Scipione nelle Spagne, Vienna, van Ghelen, 1722

 SCENA XI
 
 SCIPIONE e detti
 
 LUCEIO
 Signor...
 ELVIRA
                   Si ascolti Elvira. Il mio consenso
 chiedesi e non l’altrui. Marzio promette
 sicurezza a Luceio;
1415ma Elvira a lui sia resa. In questa legge
 l’arbitrio è mio. Nieghi Luceio o assenta,
 Scipio a Marzio mi renda e son contenta.
 SCIPIONE
 Vergine eccelsa...
 LUCEIO
                                  Innanzi
 che decreti Scipion, s’oda Luceio.
1420Render a Marzio Elvira
 è un esporne l’onor.
 ELVIRA
                                       La sua difesa
 sarà mio impegno e ’l tuo timor mi offende.
 LUCEIO
 Per me ti arrischi e tu ne perdi il frutto.
 ELVIRA
 Nol perderò, se tu ne resti illeso.
 LUCEIO
1425Vita invano si reca a chi vuol morte.
 ELVIRA
 Temi per la tua gloria.
 Disperato furor non è mai forte.
 LUCEIO
 Ma...
 SCIPIONE
             Non più gare. A te convien, Luceio,
 questa volta esser vinto.
 LUCEIO
1430Pria morirò che a tal viltade assenta.
 ELVIRA
 Scipio a Marzio mi renda e son contenta.
 CARDENIO
 (Ardir che m’innamora e mi spaventa).