Scipione nelle Spagne, Vienna, van Ghelen, 1722

 SCENA VIII
 
 SCIPIONE, ELVIRA e CARDENIO
 
 SCIPIONE
1350Principi, in poter vostro
 di Luceio è la vita.
 Grave n’è ’l prezzo. Io stesso
 solo a l’idea ne inorridisco e fremo.
 CARDENIO
 Signor, non v’ha periglio,
1355ch’ove onor lo richiegga,
 al mio intrepido cor rechi spaventi.
 ELVIRA
 Né che a pro di Luceio il mio non tenti.
 SCIPIONE
 Libero di Cartago
 sarà tratto Luceio. Avrà chi in parte
1360sicura il guidi. Il campo,
 che in fier tumulto a la sua morte aspira,
 deluso andrà ma sia di Marzio Elvira.
 ELVIRA
 Di Marzio Elvira?
 CARDENIO
                                    A questa legge?...
 SCIPIONE
                                                                      A questa
 vivrà Luceio. Risolvete; e mentre
1365sento fra’ mali anch’io l’alma perplessa,
 si consigli virtù sol con sé stessa.
 
    È prova del forte
 la rigida sorte;
 ma troppo talora
1370ci costa il valor.
 
    Tal saggio nocchiero
 da turbine fiero
 si salva a le sponde
 ma gitta ne l’onde
1375la merce miglior.