Scipione nelle Spagne, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA XI
 
 SCIPIONE e detti. [illeggibile] a LUCEIO e ad ELVIRA
 
 LUCEIO
 Signor...
 ELVIRA
                   Si ascolti Elvira. Il mio consenso
 chiedesi e non l’altrui. Marzio promette
 sicurezza a Luceio;
 ma Elvira a lui sia resa. In questa legge
1420l’arbitrio è mio. Nieghi Luceio o assenta,
 Scipio a Marzio mi renda e son contenta.
 SCIPIONE
 Vergine eccelsa...
 LUCEIO
                                  Innanzi
 che decreti Scipion, s’oda Luceio.
 Render a Marzio Elvira
1425è un esporne l’onor.
 ELVIRA
                                       La sua difesa
 sarà mio impegno e ’l tuo timor mi offende.
 LUCEIO
 Per me ti arrischi e tu ne perdi il frutto.
 ELVIRA
 Nol perderò, se tu ne resti illeso..
 LUCEIO
 Vita invano si reca a chi vuol morte.
 ELVIRA
1430Temi per la tua gloria.
 Disperato furor non è mai forte.
 LUCEIO
 Ma...
 SCIPIONE
             Non più gare. A te convien, Luceio,
 questa volta esser vinto.
 LUCEIO
 Pria morirò che a tal viltade assenta.
 ELVIRA
1435Scipio a Marzio mi renda e sono contenta.
 CARDENIO
 (Ardir che m’innamora e mi spaventa).