Scipione nelle Spagne, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA VIII
 
 1 SCIPIONE, 2 ELVIRA e 3CARDENIO
 
 SCIPIONE
 Principi, in  poter vostro
1355di Luceio è la vita.
 Grave n’è ’l prezzo. Io stesso
 solo all’idea ne inorridisco e fremo.
 CARDENIO
 Signor, non v’ha periglio
 ch’ove onor lo richiegga
1360al mio intrepido cor rechi spaventi.
 ELVIRA
 Né che a pro di Luceio il mio non tenti.
 SCIPIONE
 Libero di Cartago
 sarà tratto Luceio. Avrà chi in parte
 sicura il guidi. Il campo,
1365che in fier tumulto a la sua morte aspira,
 deluso andrà; ma sia di Marzio Elvira.
 ELVIRA
 Di Marzio Elvira?
 CARDENIO
                                    A questa legge?...
 SCIPIONE
                                                                      A questa
 vivrà Luceio. Risolvete e mentre
 sento fra’ mali anch’io l’alma perplessa,
1370si consigli virtù sol con sé stessa.
 
    È prova del forte
 la rigida sorte;
 ma troppo talora
 ci costa il valor.
 
1375   Tal saggio nocchiero
 da turbine fiero
 si salva a le sponde;
 ma getta ne l’onde
 la merce miglior.