Scipione nelle Spagne, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA II
 
 2 SCIPIONE con seguito e detti 1 SOFONISBA, 3 LUCEIO
 
 SCIPIONE
                                                   Quel di Scipione.
 SOFONISBA
 Signor, se al tuo gran core
1170cara è pur Sofonisba, eccone il tempo.
 Salvami quel Luceio
 per cui deggio esser tua. Tua sol mi fece
 l’orror de la sua morte;
 ma se ’l lasci perir, tua più non sono
1175e con lui perdi e Sofonisba ’l donatore e ’l dono.
 SCIPIONE
 A la bella pietà di Sofonisba
 serva la mia amistà. Vanne, o Luceio.
 Libero è ’l porto e là non serpe ancora
 su’ legni amici il militar contagio.
1180Un ve n’ha che al tuo cenno
 pronto i flutti aprirà. Questa è tua guida. (Mostrandogli una delle sue guardie)
 Va’. Sollecita il passo. Amami e vivi.
 LUCEIO
 Benché amico a Scipion, son quel Luceio
 nemico a Roma e forse
1185non vil nemico. Il preservarmi, o duce,
 è un esporre te stesso.
 Cada il mio capo; al tuo
 nuovi allori e trofei cingan la chioma;
 e d’esser ti sovvenga
1190amico a me ma cittadino a Roma.
 SCIPIONE
 Roma punir non usa
 un atto di virtù.
 LUCEIO
                                Virtù, che nuoce
 al pubblico interesse, è fellonia.
 SCIPIONE
 Diemmi il Senato autorità sovrana.
 LUCEIO
1195Qui del campo è ’l poter, non del Senato.
 SCIPIONE
 Deh! Fuggi. Amico, io te ne priego.
 LUCEIO
                                                                  Ovunque
 non ripugni il dover mi è sacro il nome.
 SCIPIONE
 Un mio priego non val. Vaglia un mio impero.
 Parti. Scipio l’impone,
1200proconsolo di Roma.
 LUCEIO
 Del romano proconsolo Scipione
 sul celtibero prence
 non si stende il comando.
 SOFONISBA
 (Sento, o povero cor, che stai penando).
 SCIPIONE
1205(A l’ultimo cimento
 vengasi omai. Scipio, resisti e vinci).
 Vattene. Sofonisba
 ti acompagni  e ti siegua.
 SOFONISBA
 (Torno a sperar).
  LUCEIO
                                  Tersandro
1210ti cedé Sofonisba. Ella è suo dono.
 SCIPIONE
 E ’l dono di Tersandro
 rendo a Luceio.
 LUCEIO
                               Eh! Duce,
 in due nomi è un sol cor; ma questo core
 d’esser vinto dal tuo non può soffrire.
 SCIPIONE
1215(O costanza!)
 LUCEIO
                            (O dover!)
 SOFONISBA
                                                  (Torno a morire).
 SCIPIONE
 
    Salvate il vostro amore, o luci belle,
 e poi godete in esso ed egli in voi.
 
    Ch’io dal cieco furor di rie procelle
 tor non posso al naufragio i giorni suoi. (Scipione si ritira in disparte ma in sito dove può esser veduto da Sofonisba e non da Luceio. Si ritiri dal lato sinistro dove è Luceio)
 
 SOFONISBA
1220(La vittoria dispero,
 pur mi giovi tentar). Luceio ingrato
 ma pur ma pur anche adorato,
 questo più non si chiegga a Sofonisba
 degno trofeo. N’abbia la gloria Elvira.
1225Ella, ch’è rischio tuo, sia tua salvezza.
 LUCEIO
 (Qual nuovo assalto al cor?)
 SOFONISBA
                                                     Purché tu viva,
 teco ella sia, teco sul legno ascenda
 e le speranze mie teco ella goda.
 LUCEIO
 Crudel!
 SOFONISBA
                  Mi sarà caro
1230vederti suo, pria che vederti estinto.
 LUCEIO
 Deh! Non mi affligger più.
 SCIPIONE
                                                   Siegui, che hai vinto. (Piano a Sofonisba e osservato da Luceio. Scipione si avanza dietro Luceio Sofonisba [illeggibile])
 SOFONISBA
 
    Vanne. Vivi.
 Godi. Regna; ed io frattanto
 qui rimango a lagrimar.
 
1235   Vanne. Godi; e non arrivi
 la memoria del mio pianto
 le tue gioie a contristar.
 
 LUCEIO
 Qual fosca nube a te parer fa impura
 la mia candida fede?
1240Qual testimon n’esigi
 per mio rossor? Pur ti ubbidisco. Andiamo.
 Perdasi un bel morir. Scipio lo chiede.
 Sofonisba lo brama.
 La mia fede l’impone. Andiamo. Hai vinto. (Luceio la prende per mano e ponsi in atto di partirsi)
 SOFONISBA
1245(Tu trionfi così, mio fido amore).
 SCIPIONE
 (E così tu morrai, povero core). (Luceio nel voler partire s’incammina da quella parte dove è Scipione e veduto si ferma in atto pensoso)
 LUCEIO
 (Ahi! Che fo? Dove vo? Giudice è Scipio
 di mia viltà).
 SOFONISBA
                           Che più [illeggibile] ti arresti?
 LUCEIO
                                                                                    (Muori (Fra sé tenendo sempre Sofonisba per mano)
 e muori anche con l’odio
1250de la tua Sofonisba;
 ma non mancar, Luceio, al tuo dovere).
 SCIPIONE
 (Irresoluto è ancor).
 SOFONISBA
                                        (Torno a temere). (Luceio va a Scipione lasciando Sofonisba)
 LUCEIO
 Signor, deh! mi perdona
 questa mia debolezza. Un troppo amore
1255quasi mi fe’ tradir la mia amistade.
 Eccoti Sofonisba. A te consorte
 io la feci, io la lascio e vado a morte.
 SOFONISBA
 (Alma Vita, esci tutta in pianto [illeggibile]).
 SCIPIONE
                                                                   (Anima forte).
 LUCEIO
 
    Cara, non piangere.
 Lascia che in morte
 mi resti il vanto
 non men di forte
 che di fedel.
 
    Se il tuo bel pianto
 vuol condannarmi,
 sei troppo ingiusta,
 se tormentarmi,
 troppo crudel.