Scipione nelle Spagne, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA XX
 
 1 SCIPIONE, 3 LUCEIO ed 2 ELVIRA
 
 SCIPIONE
1110Tanto ardisti, o Luceio?
 LUCEIO
                                              In che mi accusi?
 ELVIRA
 (Preservatelo, o dei!)
 SCIPIONE
                                         Nome e fortuna
 mentir nemico? Entrar nel roman campo?
 Nelle stesse mie stanze?
 LUCEIO
 Ma nulla oprai di che temere io possa,
1115di che tu condannarmi.
 SCIPIONE
 Star mio rivale, a lato
 di Sofonisba?
 LUCEIO
                            Anche rival, ti [illeggibile] apersi
 strada in quel core e tua la feci.
 ELVIRA
                                                           (O caro!)
 SCIPIONE
 Perché cederla a me?
 LUCEIO
                                          Perché amar deggio
1120più di lei la mia gloria e ’l mio dovere.
 SCIPIONE
 (Somma virtù che fa arrossir la mia!)
 Vanne. Fuor de la reggia
 non trarre il piè. Colà ben tosto udrai
 ciò che Scipio risolva.
 LUCEIO
1125Qualunque sia del tuo voler la legge, (A Scipione)
 vedrai sempre Luceio,
 e me ne assolva l’amor tuo pudico, (Ad Elvira)
 fedele amante e generoso amico. (A Scipione)
 
    Tra un amico ed un amante
1130sino a l’ultimo respiro
 il mio cor dividerò.
 
 
    E spergiuro od incostante,
 non l’onore e non l’amore
 per viltà mai tradirò.