Scipione nelle Spagne, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA XIV
 
 1 SOFONISBA e poi 2 LUCEIO
 
 SOFONISBA
 
    Mi palpita nel petto
 d’insolito diletto
 il mio soave amor.
 
    Aure, anche voi potete
 qui risentir più liete
 la gioia del mio cor.
 
 Sì, respirate affetti, godi, o cor;
 sì, respirate affetti.
 Cardenio, egli poc’anzi
 ve ne accertò, l’infausto laccio infranse.
 LUCEIO
915Sofonisba, mio bene,
 decreta il cielo; e a noi soffrir conviene.
 Io tuo non posso; esser non puoi tu mia.
 SOFONISBA
 Eh! Più Cardenio il tuo dolor non sia.
 Sua più non sono.
 LUCEIO
                                    Men funesto e rio
920non è il nostro destino.
 SOFONISBA
 Chi ’l può turbar?
 LUCEIO
                                    Luceio.
 SOFONISBA
 Luceio è ’l mio conforto.
 LUCEIO
 Non dir così, quando sciagure apporto.
 SOFONISBA
 Sciagure? E tu le arrechi?
 LUCEIO
925Vuol così il ’l ciel. Così ’l dover l’impone.
 Esser dei... Lo dirò?... Sì... Di Scipione.
 SOFONISBA
 Io di Scipion?
 SOFONISBA
 LUCEIO
                             Di lui che t’ama, o cara,
 di lui che ti sospira e che n’è degno.
 È questo il tuo destin. Questo è ’l mio impegno.
 SOFONISBA
930Crudel! Tuo impegno ancora?
 LUCEIO
                                                         E te ne priego.
 SOFONISBA
 Taci. Volermi d’altri
 è un dir che non mi amasti e che non m’ami.
 È un creder ch’io non t’ami o t’ami poco.
 E pur t’amo e lo sai,
935quanto si puote amar.
 LUCEIO
                                           Lo so e ten chieggo
 l’ultimo testimon. Sii di Scipione.
 SOFONISBA
 Pria di morte sarò.
 LUCEIO
                                     Col tuo rifiuto
 che mi niega un piacer, più mi tormenti.
 SOFONISBA
 Tormento la virtù ma piaccio al core.
 LUCEIO
940Tirannico dove,r dove mi guidi?
 Senti. Sii di Scipione o qual io sono
 suo rival, suo nemico, a lui mi svelo.
 Sappia ch’io son Luceio e in tormi vita
 levi a’ suoi voti il più funesto inciampo.
 SOFONISBA
 O di te stesso e più di me tiranno
 fermati e mi permetti concedi un sol momento,
945perché almen fra due morti
 sceglier possa il mio cor la men crudele.
 Sacrificar qui deggio
 la tua vita o ’l mio amor. Deh! Per pietade,
 snuda l’acciaro e in questo sen l’immergi.
 LUCEIO
950(Intenerir mi sento).
 SOFONISBA
 In questo sen dove si chiude un core,
 pegno immortal di mio pudico amore.
 LUCEIO
 
    Pianti bei, voi m’uccidete
 ma da me poi non avrete
 che un inutile pietà.
 
    Forte l’alma in me vedrete
 e nel duol ma non potrete
 consigliarmi una viltà.
 
 Ecco Scipion. Luceio è risoluto.
 Sofonisba risolva. O cedi o parlo.
 SOFONISBA
955No... Digli... O dio!
 LUCEIO
                                     Che sua sarai.
 SOFONISBA
                                                                 Disponi
 di me qual brami. In sì martiri immensi
 ciò ch’io voglia non so né so ch’io pensi.