Scipione nelle Spagne, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA XIV
 
 1 SCIPIONE, 2 LUCEIO, 4 CARDENIO e 3MARZIO
 
 LUCEIO
 (Sempre maggior scorgo il rivale).
 MARZIO
                                                                 Ah! Questo
 de’ miei sudori a pro di Roma è ’l frutto?
 Questa del sangue sparso è la mercede?
 Marzio pur sono. Io lauri
455a te pur colgo? Io primo
 pur su le mura ispane
 l’aquila innalzo e le difese espugno
 e di tanti trofei la sola spoglia
 così mi è tolta?
 SCIPIONE
                               A te la tolgo, o Marzio,
460anzi al tuo amor. Ma del riscatto il prezzo
 tuo ne sarà.
 MARZIO
                         Non regna,
 Scipio, in quest’alma un mercenario affetto.
 A torto tu mi offendi. A torto illeso
 lasci Cardenio. Ei reo
465di più colpe trionfa. Egli nemico
 entrò nel campo. Ei di un roman tribuno
 portò furtivo entro la tenda il passo.
 Ei m’insultò col ferro; e pur si soffre.
 Che più? Fa’ ch’ei m’uccida e ’l tronco capo
 mostri in trionfo a’ tuoi soldati e a’ miei.
 Duce, del torto mio ragion non chieggo;
470del pubblico la chieggo; e se impunito
 lasci l’ispano ardito,
 tel giuro, i miei guerrieri e i tuoi pur anco
 sapran punirlo anche di Scipio [illeggibile] anche di Scipio [illeggibile] al fianco. (Parte co’ suoi)