Scipione nelle Spagne, Barcellona, Figueró, [1710]

 SCENA IX
 
 ELVIRA e CARDENIO
 
 CARDENIO
1505Elvira, ogni consiglio,
 che mi detti il dover, divien mia colpa.
 Luceio il piè mi sciolse;
 e s’or per la sua vita
 si chiedesse la mia,
1510andrei spedito a la mia parca incontro.
 Ma ’l tuo onor mi si chiede, il tuo, germana,
 che pure è ’l mio. Non ho coraggio e parmi
 che sia quasi ragion la sconoscenza.
 ELVIRA
 Eh! Cardenio, altri sensi
1515prenda la tua virtù. Viva Luceio
 e al tribuno in poter ritorni Elvira.
 CARDENIO
 Tornar non ti spaventa al giogo indegno?
 ELVIRA
 Sarà libera l’alma anche fra’ ceppi.
 CARDENIO
 Sai qual sia Marzio? Un vincitore amante.
 ELVIRA
1520Sai qual sia Elvira? Un’onestà costante.
 CARDENIO
 Chi potria dal lascivo
 trovarti scampo?
 ELVIRA
                                  A risoluto core
 può la vita mancar, non mai l’onore.