Scipione nelle Spagne, Barcellona, Figueró, [1710]

 SCENA VIII
 
 SCIPIONE, ELVIRA e CARDENIO
 
 SCIPIONE
 Principi, in  poter vostro
1480di Luceio è la vita.
 Grave n’è ’l prezzo. Io stesso
 solo a l’idea ne inorridisco e fremo.
 CARDENIO
 Parla pure, o signor. Non v’è periglio,
 ch’ove onor lo richiegga,
1485al mio intrepido cor rechi spaventi.
 ELVIRA
 Né che a pro di Luceio il mio non tenti.
 SCIPIONE
 Libero da Cartago
 sarà tratto Luceio. Avrà chi in parte
 sicura il guidi. Il campo,
1490che in fier tumulto a la sua morte aspira,
 deluso andrà; ma sia di Marzio Elvira.
 ELVIRA
 Di Marzio Elvira?
 CARDENIO
                                    A questa legge?
 SCIPIONE
                                                                   A questa
 vivrà Luceio. Risolvete; e mentre
 sento fra’ mali anch’io l’alma perplessa,
1495si consigli virtù sol con sé stessa.
 
    È prova del forte
 la rigida sorte;
 ma troppo talora
 ci costa il valor.
 
1500   Tal saggio nocchiero
 da turbine fiero
 si salva a le sponde;
 ma getta ne l’onde
 la merce miglior.