Venceslao, Pesaro, Gavelli, 1724 (Il fratricida innocente)

 IL FRATRICIDA INNOCENTE
 
    Drama per musica da rappresentarsi nel Pubblico teatro di Pesaro il carnevale MDCCXXIV, dedicato a sua eccellenza monsignor Alamanno Salviati, degnissimo presidente dello stato d’Urbino, eccetera.
    In Pesaro, nella stamperia pubblica del Gavelli, con licenza de’ superiori.
 
 Eccellenza,
    di quegl’illustri personaggi, che dona la providenza alla terra per fare la gloria del secolo in cui vivono, tutte l’eroiche prerogative nel vostro gran cuore, eccellentissimo principe, come in compendio epilogate, ammirano questi stati, ai quali sì gloriosamente voi presiedete; quindi è che, animati noi dalla gentilissima vostra benignità, ci siam mossi ad esporre su le scene di questo Pubblico teatro il presente drama sotto gli auspici veneratissimi di vostra eccellenza. Scorgesi in esso dalle sregolate passioni di un figlio, posto fra le angustie e l’amore di padre e di re, la giustizia, nulla meno di quella viva amarezza, in che il vostro bell’animo angustiato si vede, qualora de’ vostri sudditi, che qual provido padre voi riguardate, siete costretto, più che la pena, di ricercarne l’ammenda; ma siccome i sagri riti dell’una, non avendo giammai permesso quel forte monarca che dai vincoli dell’altro fossero defraudati, seppe con arte la più generosa ed all’altro ed all’una compiutamente sodisfare, così voi, principe eccellentissimo, con la più dolce simetria e la clemenza e la giustizia accoppiando, fate ambedue cotanto luminosamente ed egualmente risplendere che ciascheduno, al riflesso di così eccelse doti acceso, tutto il piacere, anzi tutta l’ambizione nell’ubbidirvi ha riposta. Dalla rappresentanza pertanto di una parte delle vostre magnanime virtudi, ancorché da voi tutto giorno esercitate, insorgendo in noi la speranza di essere assoluti dall’assunto ardimento, umilissimamente la somma bontà dell’eccellenza vostra supplichiamo di volere, a questo dramatico componimento, avvalorarne il credito con l’onore del gloriosissimo vostro padrocinio, mentre con profondissimo rispetto ci protestiamo di vostra eccellenza umilissimi, divotissimi ed obligatissimi servidori.
 
    Gl’impresari
    Pesaro, 28 decembre 1723
 
 ARGOMENTO
 
    Venceslao, re di Polonia, ebbe due figliuoli, Casimiro ed Alessandro, il primo di genio altero, feroce e lascivo, il secondo di temperamento dolce e moderato. Tutti e due s’invaghirono di Erenice, principessa del sangue, discendente dagli antichi re di Polonia, ma con intenzione molto diversa. Casimiro l’amò per goderla, Alessandro per isposarla. Quegli non ebbe riguardo di render pubblico a tutta la corte il suo amore; e questi, conosciuto il genio violento di suo fratello, ad ogn’altro nascose il suo, fuorché all’amata Erenice ed all’amico Ernando, generale e favorito del re; anzi perché temeva della ferocia di Casimiro, pregò l’amico a fignersi appassionato per Erenice, affinché col di lui mezzo potesse più sicuramente parlare della sua passione alla principessa. Tanto fece per impegno di amicizia Ernando, quantunque poscia gli costasse caro l’impegno per l’amore che in lui si accese verso la stessa Erenice. Riuscì la cosa di tal maniera che Casimiro credette che gli fosse rival nell’amore il generale, non il fratello; e da questa sua ingannevole credenza nasce l’intreccio principale del drama. La morte di Alessandro seguita per man del fratello, l’accusa di Erenice, la condanna e la coronazione di Casimiro nella forma che si rappresentano sono azioni tratte dalla stessa fonte, da cui si trasse il soggetto. Gli amori di Casimiro con Lucinda, granduchessa di Lituania (grado che per degni riguardi si è convenuto mutare in quel di reina) sono di mera invenzione.
 
 ATTORI
 
 VENCESLAO re di Polonia
 (il signor Francesco Gucciardi)
 CASIMIRO,
 (il signor Stefano Romani)
 ALESSANDRO suoi figli
 (la signora Chiara Orlandi)
 LUCINDA regina di Lituania
 (la signora Margherita Gualandi detta la Campioli)
 ERENICE principessa polacca, discendente dagli antichi re di Polonia
 (la signora Giovanna Ronzani)
 ERNANDO generale e favorito di Venceslao
 (il signor Giovanni Carlo Bernardi detto Senesino)
 GISMONDO capitano delle guardie, confidente di Casimiro
 (il signor Anibale Imperatori)
 
    Gl’intermezzi saranno di balli eroici e buffi d’invenzione del celebre monsieur de Riseau. Le nuove mutazioni di scene ed ornamenti del teatro sono d’idea del rinomato signor Antonio Mauri.
 
 MUTAZIONI DELLE SCENE
 
    Nell’atto primo: piazza con carro trionfale; atrio.
    Nell’atto secondo: loggie.
    Nell’atto terzo: anfiteatro con steccato e trono in mezzo; camera.
    Nell’atto quarto: prigione; galeria corrispondente alla sala.
    Nell’atto quinto: cortile nella reggia; luogo magnifico con scalinate che corrisponde nella gran sala con trono.