Venceslao, Praga, Wickhatt, 1725
VENCESLAO | |
Drama per musica da rappresentarsi nel teatro di sua eccellenza il signor conte Francesco Antonio di Sporck, consacrato a sua eccellenza il signor Damiano Giovan Filippo del Sacro Romano Impero, libero barone di Sickingen, consigliere attuale di stato e di guerra e cameriere della chiave d’oro di sua maestà cesarea e catolica, come pure suo generale, maresciallo di campo e colonello d’un regimento d’infanteria, comandante generale nel regno di Boemia, eccetera. | |
Con licenza dei superiori, stampato in Praga da Wolffgango Wickhatt, stampatore dell’arcivescovo e delli signori stati del regno di Boemia, 1725. | |
Eccellenza, | |
un grande rispetto tallora vien reso da una grande ambizione animoso; dall’ambizion di mostrarmi insignito dal riguardevol carattere d’umilissimo servitore di vostra eccellenza, deriva al mio rispetto il coraggio, col qual mi fo lecito d’offerirle questo degnissimo parto di celebre penna, già che in sorte mi tocca di esporlo sopra le scene di questa reggia cittade. Quanto per me fortunata deggio sperare l’offerta, sotto i benefici auspicii di vostra eccellenza, tanto riescirà di contento all’autore del drama, vedendo animato il suo Venceslao dall’approvazione di vostra eccellenza, original veracissimo delle virtudi d’un sì famoso ritratto. Se il nome di vostra eccellenza, non men glorioso di tanti suoi segnalatissimi attavi, non fosse così cognito al mondo, li sarei debitor della prova d’un tal sentimento; ma la fama, che me l’ha insinuato, me ne dispensa, sapendo che nell’angustezza di questi fogli non potrei epilogare gli encomii all’eccellenza vostra dovuti, essendo vanto del solo Archimede l’aver ristretta in picciolo globo l’incommensurabile estesa dei cieli. Perciò dunque ritirando il pensiero da un volo così malagevole al mio miserabil talento, mi concentro nell’umiltà del mio essere, attendendo dal patrocinio di vostra eccellenza un raggio benefico che d’illustrarlo si degni, per poscia godere i soliti effetti che fan la fortuna di chi ha la gloria di essere, qual io ossequiosamente mi dedico, dell’eccellenza vostra umilissimo, divotissimo e obligatissimo servitore ossequiosissimo. | |
Antonio Denzio | |
Praga, 26 decembre 1725 | |
ARGOMENTO | |
Venceslao, re di Polonia, ebbe due figliuoli, Casimiro e Alessandro, il primo di genio altiero, feroce e lascivo, il secondo di temperamento dolce e moderato. Tutti due s’invaghirono di Erenice, principessa del sangue, discendente dagli antichi re di Polonia, ma con intenzione molto diversa. Casimiro l’amò per goderla, Alessandro per isposarla. Quegli non ebbe riguardo di render publico a tutta la corte il suo amore e questi, conosciuto il genio violento di suo fratello, ad ogni altro nascose il suo, fuorché all’amata Erenice ed a l’amico Ernando, generale e favorito del re; anzi perché temeva della ferocia di Casimiro, pregò l’amico a fingersi appassionato per Erenice, affinché col di lui mezzo potesse più sicuramente parlare della sua passione alla principessa. Tanto fece per impegno d’amicizia Ernando, quantunque poscia gli costasse caro l’impegno per l’amore che in lui si accese verso alla stessa Erenice. Riuscì la cosa di tal maniera che Casimiro credé che gli fosse rival ne l’amore il generale, non il fratello, e da questa sua ingannevol credenza nasce l’intreccio principale del drama. La morte d’Alessandro seguita per man del fratello, l’accusa di Erenice, la condanna e la coronazione di Casimiro, nella forma che si rappresentano sono azioni tratte dalla stessa fonte, da cui ne trassi il suggetto. Gli amori di Casimiro con Lucinda, granduchessa di Lituania (grado che per degni riguardi mi è convenuto mutare in quel di regina), sono di mera invenzione. | |
ATTORI | |
VENCESLAO re di Polonia | |
(il signor Antonio Denzio, veneziano) | |
CASIMIRO figliolo di Venceslao | |
(il signor cavaliere Antonio Gaspari, virtuoso del serenissimo principe Filippo langravio de Hassia Darmstatt) | |
ALESSANDRO altro figliolo di Venceslao | |
(la signora Diamante Maria Gualandi di Bologna) | |
LUCINDA regina di Lituania, sotto nome di Lucindo | |
(la signora Teresa Peruzzi detta la Denzia) | |
ERENICE principessa discendente dagl’antichi re di Polonia | |
(la signora Barbara Maria Bianchi di Milano) | |
ERNANDO generale dell’armi polacche | |
(la signora Maria Catterina Negri di Bologna) | |
MUTAZIONI | |
Nell’atto primo: cortile del palazzo real di Cracovia, con maestosa scala in prospetto; stanze a grottesco; loggie con trono. | |
Nell’atto secondo: sala reale; luogo per il duello di Lucinda e Casimiro, con ringhiera attendata; stanze di Casimiro illuminate di notte. | |
Nell’atto terzo: carcere oridissimo con fanale acceso; delizioso ritiro; maestosa reggia con trono. | |