Ormisda, Venezia, Pasquali, 1744

 ORMISDA
 
    [Venezia, Giambatista Pasquali, 1744]
 
 ARGOMENTO
 
    In un altro dramma si son fatti vedere i buoni effetti dell’amicizia. In questo si è procurato di por sotto gli occhi i cattivi effetti dell’odio. L’argomento n’è stato somministrato dalla real casa di Ormisda re di Persia, principe che sarebbe stato meno infelice, se avesse saputo essere miglior padre. Indotto egli dall’amore e dalle lusinghe della seconda sua moglie, che qui vien chiamata Palmira, si risolvette di portare al trono, anche sua vita durante, il suo secondo figliuolo, cui si dà il nome di Arsace, ad esclusione di Cosroe, suo primogenito ma natogli dal primo letto. Cosroe per sé stesso d’animo fiero, e vie più in tale occasione da’ diritti della sua nascita e dal favor delle leggi sostenuto e assistito, non seppe sofferire una sì fatta ingiustizia. Col mezzo adunque de’ suoi partigiani riuscì ad esso lui di avere in sua mano il padre, la matrigna e il fratello e d’impossessarsi della corona. I buoni trattamenti, usati da lui nel cominciamento del regno e poscia per qualche tempo verso del padre, han dato sufficiente motivo per chiudere il dramma diversamente da quello che nella storia si legge. Teofane, Zonara ed altri parlano di questo fatto, per chi desidera d’esserne più diffusamente instruito. Gli amori generosi di Artenice, i raggiri di Mitrane e i tradimenti di Erismeno servono a maggior viluppo della favola che senza essi non si sarebbe potuta condurre al fine che se le è dato.
 
 ATTORI
 
 ORMISDA re di Persia
 PALMIRA sua seconda moglie
 ARSACE loro figliuolo, amante di Artenice
 COSROE figliuolo di Ormisda e d’altra sua prima moglie, amante anch’esso di Artenice
 ARTENICE regina di Armenia, amante di Arsace
 MITRANE satrapo persiano e capo dell’ambasciata armena, confidente di Cosroe
 ERISMENO altro satrapo persiano, confidente di Palmira
 
    L’azione si rappresenta in Tauri, città capitale della Persia.