Crudele! Ubbidirò; (Dopo aver alquanto pensato)
novo cruccio al mesto cor.
vien sospetto e vien furor?
spunta l’erbetta e il fior,
nasce ad un punto e muor,
obbliar la natura e la pietà.
dono infausto, il recherò.
spiegò l’ale e l’insidiò.
M’intendesti? Che vuoi far?
sii fedele. E poi chi sa?
Solo il mio sperar non sa.
Il mio ancora io seguirò.
no, tradir non lascerò. (Entra in una tenda vicina)
sol col dirlo, o dio! languir.
senza alcun vento il mar.
già il sente e lo sa. (Nell’atto di voler ripigliar l’aria, viene interrotto dalla sinfonia dell’accompagnamento che segue. Preceduti da lungo corteggio di popoli e di soldati e da una allegra sinfonia, accompagnati dipoi da coro e da ballo, si avanzano sopra una macchina luminosa e riccamente ornata, la quale rappresenta la reggia del Piacere e dell’Allegrezza, Farnace ed Aristia nell’alto di essa seduti, con coro a’ piedi de’ musici che formano il coro. Giù per le logge calano nello stesso tempo dall’una e dall’altra parte le guardie reali)
sia ilarità e piacer. (Suonan di novo gli strumenti)
ragion di più goder. (Di nuovo la sinfonia. Scendono Farnace ed Aristia, rimanendo il coro sopra la macchina)
star, gran Carlo, e nol varcar;
più che al mondo, a Dio regnar.