Celerò la fiamma ond’ardo;
Per serbar le leggi in me (Aria)
Ti consiglio a far ritorno,
Col piacer che siate miei,
Non amarmi, non pregarmi.
Armi ha il ciel per gastigar (Aria)
Così ancor quell’ape il mele
Parto amante e parto amico,
Parto, o re; non osa il labro
Son qual fida tortorella (Aria di Lucinda)
Ombre squallide, furie di amor,
Sarà gloria a la costanza
Spunta su que’ begli occhi
L’arte, sì, del ben regnar
Può languir l’ira nel petto,