Che onore da te speri, (A Venceslao)
che tema il tuo furore (A Casimiro)
Se il cielo in più sembianti
io perché ingiusto a tanti
T’attendo in campo armato,
Segue dall’orno al faggio,
che a lui son grati tanto
il core, l’alma, il petto,
il seno, il labro, il volto
gioisca, sì, che il piede
da’ duri lacci ha sciolto
Sposa ti abbraccio. Addio.
le stelle in ciel per te.
Pensando al tuo gran duolo,
sento il mio cor men forte,
più ’l mio destin crudel.
Quando rimbomba il tuono,
in questa parte e in quella,