ti piacque e ti abbrugiò.
più vi vorrei tranquille.
spento in que’ rai vedrò.
vaghe di stragi e gemiti,
scuoton la chioma anguifera,
che il tuo dolor si spieghi
or prato, or selva, or lido;
Placati e scaccia il duolo
Ma nel tuo dolce affetto,
qual sia per te il mio cor. (Sen vanno per varie parti)
In donna amante e offesa,
vincer può ogni altro affetto;
ma usar può ancora ingegno
Quanto giurava, ahi! quanto
l’inganno e ’l mio dolore
Vorrei... Ma che?... Non so...
Guardati... Ah! Cor non ho;
Se mi verrà quel perfido,
come al nocchier la stella.
L’austro imperversa e l’onda;
rischio sovrasta e danno;
Pietosa o amante credimi;
quegli è tuo sangue e meglio
che usasti, padre barbaro,
torna la selva e ’l prato.