e ’l mio tenero cor languendo sta.
non mai guerriero eroe cinse la chioma.
per opra del mio amor, Rutilia e Roma.
Rigori fingerò, ripulse e sprezzi;
sospiri verserò, lagrime e prieghi.
Durezza in dittator, così si spezzi;
orgoglio in vincitor, così si pieghi.
di tenebroso obblio nel cieco orror.
dirò, né cor né vita, idolo mio.
e con l’odio di lui, ti abborro anch’io.
Troppo è insoffribile fiero martir
che qui fu la sua speme e la sua brama.
morirei, mio ben, cor mio.
di Lucio al nome eccelso applausi e canti.
dal lieto nostro amor si applauda e canti.
di Carlo al nome augusto applausi e canti.
dal lieto nostro amor si applauda e canti.