di far tua la beltà che t’invaghì.
Vorresti, il so, vorresti, amor tiranno,
dopo la libertà, tormi la gloria.
Ma la cauta ragion vede il tuo inganno;
e già fa disperar la tua vittoria.
(E quasi dissi ancor la mia speranza).
e tutto speri poi la tua costanza.
Innocente amor mio, povera fé.
M’accende amor l’ire guerriere in petto
e per beltà fedel vado a pugnar.
Ma se il rival non giungo, ahi, che dispetto!
O se infedel lei trovo, ahi, che penar!