«Io son pur dolce, o fiori, io son pur chiaro».
e torbido diventa e fassi amaro.
la tua felicità, la tua grandezza.
Tu vedi un pastorello, un infelice.
«Tu vedi un pastorello, un infelice».
sfavilla lo splendor che ti fa grande.
(Ed anche nel mio sen ne giunse un lampo).
diventa un dolce ardor, se al cor si spande.
(Vorrei scoprirgli almen che anch’io n’avvampo).
Se vola ad altro sen la rondinella,
sospira poi fedel l’antico nido;
e gemendo così la tortorella,
dove pria lo lasciò, cerca il suo fido.
quest’anima dovea lieta goder.
ma ferma sicurezza il mio piacer.