né più teme quel mar che sfuggì.
e si scorda que’ lacci onde uscì.
Sol quest’alma vicina al suo bene
Minor pena di un’alma fedele
Vo gustando più veri piaceri,
quella amando ed or questa beltà.
Così l’ape i suoi favi soavi
da più fiori succhiando sen va.
Sì sì, godi, che ’l dolce tuo sposo
potrai lieta nel seno abbracciar.
Quella fede, che diedi pietoso,
giusto ancora saprò conservar.
Sì sì, godo, se trovo quel bene
In me torna la gioia e la spene,
se in te amore ritorna e pietà.
Ombre squallide, furie di amor,