Metrica: interrogazione
84 sineresi in L'Atenaide Vienna, Cosmerovio, 1714  (recitativo) 
Beltà e virtude in te crescean con gl’anni,
che potea farti illustre; e già mirarti
a me parea sul perso trono assisa.
sposa a Teodosio e imperatrice or sei.
Parli, parli Leontino, Eudossa è figlia.
A Teodosio piacer fia di quest’alma
                               Né sien tua cura i gravi
sia di Teodosio il vero bene. A lui
questi sia il primo frutto, amar Teodosio,
di Teodosio a l’amor, di Eudossa al merto.
                                      Il tuo imeneo richiede.
caler ti dee di un misero vassallo,
a Teodosio dirò, dirò a l’impero,
cieca resista. Ad imeneo più illustre
                                    Il saggio
Atenaide sol è dov’è Leontino;
Ne la reggia di cesare Leontino
                            Ed ottener può tutto.
Regna Varane ov’è Teodosio. Probo
                                              Parli, o Teodosio,
che in Atene io vivea, non era Eudossa.
ad un amor che ti facea regina?
quando invidia dovea, svegli pietade.
S’Eudossa è rea, dov’è innocenza in terra?
Ah Teodosio! Ah fratel, per cieco affetto
D’ogni idea si fa un rischio,
stringer volea. Qui viene il duce. Affetti,
Reo lo vuole il tuo bel, reo la sua stella.
né la colpa né ’l reo. Sin che mel taci,
                            Teco n’è rea la figlia.
io riponea tutto il mio ben. Ma poco
mi ti togliea per sempre. A tempo ancora
volea farti il mio cor. Forse non senza
Ei così dee soffrir. Probo, tu intanto
Ma Teodosio è ’l mio re... Che fo?... Che dico?
Signor, che dir poss’io? Quell’aurea gemma
Ma Teodosio non son, non sono augusto,
scelsi qual più dovea. Mai sì tranquilla
Quella, che già m’amò sposa a Teodosio,
e l’amor di Teodosio e ’l mio dovere.
                                    Ti accieca un troppo,
ne avrà Teodosio? Io qual vergogna ed onta?
più di quel ch’io volea fors’ei ti disse.
                                       Padre,
a la fugga d’Eudossa e di Leontino
                                                  Perfido, audace!
Egli ne avea l’amor, ne avea la fede.
chiudea non casta fiamma? E che, ripiena
Ma l’aurea gemma è di Varane. A lui
Seguami ancor Leontino. Oggi conviene
Son reo, son empio, traditor, iniquo,
Oprai ciò che dovea. Fuor di Bisanzio
Parla così l’eroe ma non l’amante.
tutto tentar potea, fuor che rapirla
Tutto si obblii. Vuoi l’amistà d’augusto?

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