Reo, che al giudice piace, è già innocente.
non v’ha che l’imeneo di una regina.
non ha che il suo natal. Sicheo suo padre
Qualunque siasi il mio destino, amici,
consegno il reo, te al tuo rimorso.
Qual bontà, o principessa? A reo infelice
che reo de l’ira sua languisco e moro
al suo giudice solo il reo favelli.
perché s’abbia a pentir, rea non si sente.
mi accusi e reo mi vuoi? Temo scolparmi
(Ma sia innocente o reo, sento che l’amo).
e reo che sa piacer, sempre è innocente.
sien del perdono e de l’amor le prove.
l’illustre acciar. Tu a l’imeneo reale
come potea covar vil tradimento?
Siasi; ma leggerò. (Aprendola)
Reo chi vuol mi condanni;
ne l’amante infedele il reo vassallo.
colei che fu pietosa al reo vassallo.
dal tiranno Sicheo cadde tradito.
amor, che ’l difendea, lo fe’ innocente.
e s’ella il lascia reo, suo re tu sei.
e rea di tirannia, si cerca Elisa.
Che dir poss’io, se reo mi fan gli dei?
di sì enorme viltà reo non si sente;
A chi ti dee punir, tanto nemico?
perdea te stesso e ’l figlio.
ch’esser dovea mio sposo e mio signore.
Siasi; e tu a l’ire mie scuopri l’arcano.
tolse al tuo genitor vita e corona,
mi avea rapito in pari etade un figlio.
(E finger deggio?) Ella dicea così:
e rendimi il mio amante. Obblio già tutte
Prima si appresti a l’imeneo la reggia.
Abbian tue gelosie più grande oggetto.
d’imeneo per Clearco oggi la face.
con la rea del comando anche il ministro.
Sinché il padre io fingea, sai ciò ch’io dissi;