Metrica: interrogazione
71 sineresi in La Svanvita (Pariati) Milano, Malatesta, 1707  (recitativo) 
d’Olao ’l nipote e di Torilda il figlio.
solo l’eroe, dov’ella pensi ed opri.
Prence, Olao strinse il nodo e Olao risponda. (Scende dal trono e fa lo stesso Olao)
l’alta donzella a l’imeneo felice.
L’arte fu mia. Di Olao, di Roderico
dee la Dania quest’armi. Io ’l vuo’ sul trono.
                                                Accogli,
                         L’eroe maggior che stringa
io lo tacea per mio minor cordoglio.
tutto mi tolse. A me pendea sul capo
Potean armarsi i tuoi. Fidi ti sono.
Marte ad Astrea. Giova a lo scettro il brando.
Spesso in man d’un eroe val molti regni.
                                           Donde quest’ire?
Così volea l’ardua ragion di stato.
dileguar ben dovean nubi sì fosche.
le magnanime idee questo t’inspiri
Mai non si obblia nome ch’è scritto in seno.
del giurato imeneo distrusse i voti.
Ben si dee quel bel posto al tuo valore.
                                    Che mi si chiede?
minacciò. Che potea con pochi armati
                                    Saggio è ’l consiglio.
il pietoso tuo inganno. Olao ti crede
Olao vi applaude e Roderico il chiede.
l’imeneo si festeggi. Il suon guerriero
Siasi. Maggior d’ogni grandezza è ’l core
fu fantasma a l’idea, non macchia al core,
Siane, che pro? Le mie ripulse e gl’odi
e ne l’idea de’ miei nemici estinto,
                                        E Olao ti parla
                            D’Olao, di Roderico
                         Diasi al vero
parla ad Olao. Morto è Regnero o vive?
A chi ’l regno doveasi, almen d’un’urna
                                     Morto ricusa
te fa più reo, me più dubbioso. Io voglio
al nipote d’Olao ma al re de’ Goti.
Odi, o Svanvita, e meglio Olao conosci.
troppo incauto amator, reo di due colpe,
Tal se il duce mentì, sia reo di morte». (Fa lo stesso)
Sia reo di morte? E che il comando io detti? (Guardando Regnero)
Troppo soffrii. Miei fidi, (Alle guardie che vengono chiamate da Roderico)
fa mio suddito il reo, benché straniero.
Svanvita, il reo. Questo gradir ti piaccia
che di me stesso obblii la sorte e ’l nome.
Regnero, io ben sapea che il tuo coraggio
tolgalo il cielo, ancor fia reo del molto
(Saggia è l’eccelsa donna). Olao, qui cedi
Ne la battaglia. Olao, colà ti aspetto.
ti mostri reo. Non ben possiede il tutto
                              Seppe di Frisia il duce
                          (Amico eroe!)
                                                      (Spada felice!)
Basti ad Olao la sua Norvegia e i regni

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