colpevole non sei, sei reo negli altri.
non potea meritar che tu l’amassi.
a’ tuoi voti applaudia. Volea tacendo
che tu mi amassi e ne godea quest’alma.
Io moro. (Sviene in braccio ad Adolfo)
mirarti in vita; io ti credea già estinto.
regio piacer potea donarla anch’io.
nel tuo cuor mi condanni e reo ti sembro.
Così ubbidirmi? (Più furioso passeggi)
sì gran merto potea torti il mio cuore.
in me ne avea; ma per salvar chi s’ama,
né rea tu sei di sue lascivie. Onore
la vittima che dee. Mora Gismonda;
contender tel potea, se non rapirlo.
in me stesso volgea l’orrido scempio.
che in me punii; rimanti e regna; almeno