I rivali generosi, Venezia, Pasquali, 1744

 ATTO TERZO
 
 
 SCENA PRIMA
 
 BELISARIO ed ALARICO
 
 BELISARIO
 In Ravenna Vitige?
 ALARICO
                                      Io stesso il vidi.
 BELISARIO
 E nella reggia occulto
 lo tiene Ormonte ad ogni sguardo?
 ALARICO
                                                                 Ei spinto
860sol da vane speranze,
 il consiglia, il fomenta;
 ed al soglio primiero,
 sol co’ tuoi precipizi, alzarLo tenta.
 BELISARIO
 (Tanta viltà in Ormonte? Ei da sé stesso
865esser può sì diverso?)
 Guarda di non mentir.
 ALARICO
                                            Teco favello.
 Ma, se non erro, ei viene.
 BELISARIO
                                                 A lui celiamci.
 In più riposta parte
 seguimi. O quai perigli han le grandezze!
 ALARICO
870(Buon principio han le frodi. Ingegno all’arte).
 
 SCENA II
 
 ORMONTE ed ELPIDIA
 
 ORMONTE
 
    Mie pupille, son pur vostri
 i begli ostri di quel labbro,
 di quel crine i bei tesori.
 
    Vostri son quegli occhi arcieri,
875lusinghieri,
 ove incurva un più bell’arco
 fra due ciglia il dio de’ cori.
 
 ELPIDIA
 Quanto, Ormonte, t’inganni.
 ORMONTE
                                                      E che? Saranno
 premio delle mie glorie i tuoi disprezzi?
 ELPIDIA
880Le glorie apprezzo e il vincitor non amo.
 ORMONTE
 Più dei rivale oprai.
 ELPIDIA
                                       La lite ancora
 al tribunal di onor pende indecisa.
 ORMONTE
 Lo stesso Olindo a me ti cesse.
 ELPIDIA
                                                         Olindo
 cedermi non potea, se sua non era.
 ORMONTE
885Tanto mi sdegni?
 ELPIDIA
                                   Ormonte,
 conosco il tuo gran merto e vil sarei,
 se dicessi che t’odio;
 ma tutta la pietà che posso usarti,
 credimi, sarà il dir: «Non posso amarti».
 
890   Credimi, se non t’amo,
 che non ti posso amar.
 
    Sei degno che il mio core
 arda per te di amore;
 ma se mel nega il fato,
895di me non ti lagnar.
 
 SCENA III
 
 ORMONTE, poi ALARICO e BELISARIO con guardie
 
 ORMONTE
 Vanne, ingrata beltà. Sento che l’alma
 si duol di averti amata e scossi i ceppi,
 onde tu l’ hai ristretta,
 dalla ragion feroce
900chiede la libertà per sua vendetta.
 ALARICO
 Sei prigioniero, Ormonte.
 ORMONTE
                                                  Io prigioniero?
 ALARICO
 Belisario lo impone.
 ORMONTE
                                        E tu ministro
 dell’opra? E Belisario...
 BELISARIO
 Che più? Rendi quel ferro.
 ORMONTE
905De’ tuoi cenni, o gran duce, eccoti Ormonte
 vittima volontaria. Ei non dovea,
 siami lecito il vanto,
 ceder ad altra man sì illustre spada,
 spada che in mille rischi
910a te accrebbe le palme, a me le glorie.
 Ecco lieto al tuo piede
 la depongo, o mio duce; e il suo chiarore
 dell’innocenza mia ti faccia fede.
 ALARICO
 Vedi audacia di reo! (A Belisario)
 BELISARIO
                                         (Cor sì sublime
915può covar tradimenti!)
 Vitige preso e ben guardato Ormonte, (Ad Alarico)
 maturerò i consigli.
 ALARICO
                                       In me confida.
 BELISARIO
 Seguimi; e tu, costante,
 ben custodito alle sue stanze il guida.
 
 SCENA IV
 
 ORMONTE con guardie e poi ROSMILDA
 
 ORMONTE
920Congiurate a’ miei danni amor e sorte;
 sarò qual fui. Sui vostri lumi istessi
 simulerò il cordoglio;
 né accrescerò colla viltà del pianto
 a’ miei mali il trionfo, a voi l’orgoglio.
 ROSMILDA
925(Qual funesto tumulto,
 qual interno spavento il cor mi fiede?)
 Pur ti riveggo, o mio...
 caro... liberator... Ma qual ti veggo?
 ORMONTE
 Tu vedi, o principessa,
930un oggetto infelice
 fra gli applausi e le glorie.
 Quando merito palme, incontro ceppi.
 Malignità di sorte
 i miei voti tradisce
935e fa de’ lauri miei le mie ritorte.
 ROSMILDA
 Signor, se de’ tuoi mali
 io ne senta pietà, mira i miei lumi,
 pensa i tuoi benefizi.
 Vorrei con la mia vita,
940vita ch’è cara a me, perch’è tuo dono,
 poter... Oimè, che il pianto...
 ORMONTE
 Deh, Rosmilda, riserba
 sì preziose lacrime. Con esse
 troppo il mio fato insuperbir tu fai.
945Non lacrimare. Addio.
 ROSMILDA
 Vuoi ch’io non pianga e alla prigion ten vai?
 ORMONTE
 
    Vado ristretto
 fra le catene
 ma meco viene
950la mia costanza.
 
    Così non sento
 le mie ritorte;
 così la sorte
 perde il trionfo
955di sua baldanza.
 
 SCENA V
 
 ROSMILDA
 
 ROSMILDA
 Va prigioniero Ormonte e ch’io non pianga?
 Sì, piangi... Inutil pianto
 alla salvezza sua. Sol tocca a voi
 l’onor della grand’opra,
960generosi miei spirti.
 Non mancherà consiglio
 né forza a voi, se amor vi regge. Ormonte,
 per la tua libertà piace ogni rischio;
 e se vorrà la sorte
965della tua libertà tormi la gloria,
 l’onor non mi torrà della mia morte.
 
    Vedrò sciolto da catene
 il mio bene
 o Rosmilda morirà.
 
970   Degno prezzo fia questa vita
 per comprargli la libertà.
 
 Giardino regio che riferisce agli appartamenti di Ormonte.
 
 SCENA VI
 
 OLINDO ed ELPIDIA da varie parti
 
 OLINDO
 
    Cor mio, sei pur risolto
 di amar e di languir?
 
    Sì, che per un bel volto
975è dolce anche il morir.
 
 Ecco Elpidia.
 ELPIDIA
                           Ecco Olindo.
 OLINDO
 E fuggirla dovrò?
 ELPIDIA
                                   Dovrò arrestarmi?
 OLINDO
 In troppo fier cimento...
 ELPIDIA
                                               In troppo rischio...
 OLINDO
 Pongo la gloria mia.
 ELPIDIA
                                       Sento il mio core.
 OLINDO
980Ma s’io l’ho già ceduta.
 ELPIDIA
 Ma s’egli mi rifiuta?
 OLINDO
 Parto.
 ELPIDIA
               M’involo.
 A DUE
                                   Ah, mi trattiene amore.
 OLINDO
 Bella Elpidia... Al mio sguardo,
 sol perché io mora, i tuoi begli occhi ascondi?
985Se morto mi volete, o luci amate,
 non vi ascondete, no; solo un momento
 lasciatevi mirar meco sdegnate.
 Bella Elpidia.
 ELPIDIA
                            Che chiedi?
 OLINDO
 Dirti l’ultimo addio.
 ELPIDIA
                                        Poco m’importa.
 OLINDO
990(O risposta crudele!)
 ELPIDIA
 (Ah, che se parte Olindo, Elpidia è morta).
 OLINDO
 Bella Elpidia.
 ELPIDIA
                            Chi sei?
 OLINDO
                                              Sì sfigurato
 mi ha forse il mio tormento
 che più non mi ravvisi? Almen dovresti
995conoscer al pallore, al pianto, al duolo,
 che un sì misero oggetto Olindo è solo.
 ELPIDIA
 Tu Olindo? Olindo sei? Non ti ravviso.
 No, che non sei più desso.
 (Ah, purtroppo conosco il suo bel viso).
 OLINDO
1000Così, così rispondi, Elpidia ingrata,
 a chi ti serba amor, ti mantien fede?
 ELPIDIA
 Così Elpidia risponde a chi la cede.
 OLINDO
 Se sdegni il mio rifiuto,
 odia ancor la mia gloria. Io non avea
1005in petto un’alma vil né un core ingrato.
 Per esser generoso, io fui spietato.
 ELPIDIA
 Se mi cedesti, a che di amor mi tenti?
 OLINDO
 Non chiedo amor ma solo
 qualche pietà richiedo a’ miei tormenti.
 ELPIDIA
1010Olindo, non è tempo
 che più simuli teco e il cor ti asconda.
 Tu mi amasti, io ti amai.
 Tu di esser mio godesti, io di esser tua.
 Ma che pro? Tu mi cedi e i dolci nodi
1015di sì soave amor tronca un rifiuto,
 un rifiuto ch’è bello
 anche per mio castigo.
 OLINDO
                                            Il tuo possesso
 ho ceduto al rival, non il mio affetto.
 Sì, t’amo e nulla spero.
 ELPIDIA
1020Se nulla speri, a che di amor mi tenti?
 OLINDO
 Qualche pietà sol chiedo a’ miei tormenti.
 ELPIDIA
 Ne ho pietà. Che più chiedi?
 OLINDO
 Prima ch’io mora, almeno...
 ELPIDIA
 Ah, non mi affligger più che troppo io peno.
 
1025   Ti basti che ho pietà
 del tuo dolor.
 
    Più di così non chiedere,
 che dar più non ti posso
 per crudeltà di amor.
 
 SCENA VII
 
 OLINDO
 
 OLINDO
1030Fier destin! Non mi lice
 né del rival dolermi
 né dell’idolo mio né di me stesso;
 e per tutto congiura,
 a rendermi infelice
1035e ad accrescer tormenti al dolor mio,
 Elpidia, Ormonte ed io.
 
    Vorrei dolermi
 ma in non saper di chi cresce l’affanno.
 
    Il core afflitto,
1040se lo sfoga, il fa delitto,
 se lo tace, il fa tiranno.
 
 SCENA VIII
 
 ORMONTE dagli appartamenti e ROSMILDA
 
 ORMONTE
 
    L’alma e il piede fra le ritorte
 han perduta la libertà.
 
    Questo è bersaglio di cruda sorte;
1045quella è trionfo d’empia beltà.
 
 ROSMILDA
 Ben cruda è quella sorte, invitto Ormonte,
 empia quella beltà che ti tormenta.
 ORMONTE
 Tu mi vieni a inasprir, bella Rosmilda,
 con la pietà del tuo sembiante i mali.
 ROSMILDA
1050Se mai fosse Rosmilda il tuo destino
 e s’io, qual son, potessi
 renderti un dì beato,
 di che incolpar tu non avresti mai
 rigor di volto o crudeltà di fato.
 ORMONTE
1055Rosmilda, hai troppo a core un infelice.
 ROSMILDA
 Il più bel de’ miei voti e il più spietato
 è la tua libertade. Ecco due ferri,
 principe valoroso. Essi al tuo piede
 assicurin la strada. Io verrò teco.
1060Pochi sono i custodi,
 grande il coraggio tuo, molti i tuoi fidi.
 Fuggi.
 ORMONTE
               No, principessa,
 stien pur meco i miei ceppi; o pur la stessa
 destra, che me gl’ impose, ancor gli sciolga.
 ROSMILDA
1065O di troppa virtù crudel consiglio!
 Eh fuggi questa reggia,
 ove sin l’innocenza è un gran periglio.
 Fuggi.
 ORMONTE
               Che? La mia fuga
 daria prova alle accuse. A un core armato
1070di sua innocenza, è assai peggior destino
 colpevole parer che sventurato.
 ROSMILDA
 O core invitto e degno
 di miglior sorte! Or che non vuoi dal mio
 braccio la libertà, l’avrai dal labbro.
1075A Belisario andrò. Forse a’ miei preghi
 la donerà pietoso; o pure io stessa
 tornerò a sostenerti
 parte de’ ceppi tuoi; né sarann’essi
 i primi che per te sostengo, o caro.
 ORMONTE
1080Dunque...
 ROSMILDA
                      Sì, che ti adoro e l’amor mio
 devo a tuoi doni, a’ tuoi begli occhi il devo.
 ORMONTE
 Ahi Elpidia! Ahi dolor! Deh perché amarti...
 ROSMILDA
 No, prence amato, amor non cerco e a prezzo
 del tuo cordoglio un sì gran ben non chiedo.
1085Pietà mi basta...
 ORMONTE
                                 Odi Rosmilda. Ancora
 non ben mi sento in libertà di amarti.
 Un’ingrata beltà mi tiene a forza
 fra barbare catene.
 Se più l’ami, non so. So ben che devo
1090amar te, sprezzar lei. Stimolo forte
 a scacciarla dal core
 sarà la sua fierezza e il tuo dolore.
 
    Quanto potrò,
 mi sforzerò
1095di amar la tua beltà.
 
    L’antico nodo infranto,
 forse del tuo bel pianto
 mi moverò a pietà.
 
 SCENA IX
 
 ROSMILDA
 
 ROSMILDA
 O dolcissimi accenti! O speme! O voti!
1100Ma qual gioia m’inonda,
 quando ancora è in periglio il caro Ormonte?
 Ah, che nel dubbio core
 se imperfetto è il piacer, fiacco è il dolore.
 
    Pende l’alma ancor dubbiosa
1105tra l’affanno ed il piacer.
 
    Se attristarsi ella non osa,
 né men osa di goder.
 
 Gabinetto regio con tribunale.
 
 SCENA X
 
 BELISARIO ed OLINDO
 
 BELISARIO
 Udisti, Olindo? Io di tal fallo Ormonte
 stupisco ancor, come sia reo.
 OLINDO
                                                      Gran duce,
1110chi men si crede è traditor. D’ignote
 trame ti posso io discoprir gl’inganni.
 BELISARIO
 So quanto m’ami e la tua fé m’è nota.
 OLINDO
 Legger desio, svelando i tradimenti,
 i suoi rossori al traditore in fronte.
 BELISARIO
1115Venga Alarico e seco venga Ormonte.
 
 SCENA XI
 
 BELISARIO assiso, OLINDO, ORMONTE, ALARICO, poi ELPIDIA e ROSMILDA
 
 ALARICO
 Eccovi il traditor.
 ORMONTE
                                   Mente chi ’l dice.
 OLINDO
 Il traditore è qui. L’attesto anch’ io.
 ALARICO
 (Che sarà mai?)
 ELPIDIA
                                 (Che ascolto!)
 ROSMILDA
                                                             A tempo io giunsi.
 ALARICO
 Giudice è Belisario.
 ORMONTE
                                       All’opre mie
1120chiedo la mia innocenza.
 OLINDO
                                                Olindo solo (A Belisario)
 puote svelarti il traditor.
 ROSMILDA
                                               Costui (A Belisario)
 è accusator rival. Premongli troppo
 di Ormonte le rovine.
 OLINDO
 Scoprir si denno i tradimenti alfine.
 ORMONTE
1125Ah, Olindo ingrato e vile, è questo il premio
 che rendi all’opre mie? Tu mio rivale?
 Tu ardisci...
 BELISARIO
                         Olà, si tronchi
 ogni litigio e parli Olindo solo.
 ALARICO
 (Che mai dirà?)
 ELPIDIA
                                 Nol credo ancora.
 ROSMILDA
                                                                   (O duolo).
 OLINDO
1130Sia testimonio il ciel, giudice il mondo.
 Ormonte è tal, qual qui lo attesta Olindo.
 Lo attesta il labbro e sosterrallo il braccio,
 quando fia chi ’l contenda, in faccia a tutto
 il greco campo ed all’ausonia gente.
 ORMONTE
1135Che oserai?...
 OLINDO
                            Belisario, egli è innocente.
 ALARICO
 (Son morto, oimè!)
 OLINDO
                                      Fe’ prigionier Vitige,
 per liberar me suo rival da’ ceppi.
 Quivi ascoso il tenea, perché la gloria
 di condurlo a te inante
1140riserbava a sé stesso.
 ROSMILDA
                                         (O nobil alma!)
 ORMONTE
 O rival generoso!
 ELPIDIA
                                  (O caro amante!)
 OLINDO
 Più vorrei dir ma forse offendo...
 BELISARIO
                                                              Basta.
 Gli leggo omai la sua innocenza in fronte.
 Resti preso Alarico e sciolto Ormonte.
 ALARICO
1145Perché? S’errai, fu il zelo...
 BELISARIO
 Non più.
 ALARICO
                    Sono innocente.
 ORMONTE, OLINDO A DUE
                                                   Anzi spergiuro.
 BELISARIO
 Chi è infedele al suo re fede non merta.
 Entro al carcer si guidi.
 ALARICO
                                             (O me infelice!) (Si parte con guardie)
 ROSMILDA
 Gran duce, il genitor...
 BELISARIO
                                            Rosmilda, intendo.
1150Presto vedrai ciò che opra
 un magnanimo core.
 ORMONDO e OLINDO, ELPIDIA
                                         Io pur...
 ORMONDO e OLINDO
                                                          Di Elpidia...
 ELPIDIA
                                                          Di Olindo...
 BELISARIO
 Principi, or non è tempo. Il suon giulivo
 della tromba guerriera
 là c’invita a goder, dove la gioia
1155de’ popoli vassalli
 alle nostre vittorie
 e alla sua libertà festosa applaude.
 Ivi all’ombra real de’ sacri allori,
 avran fine i litigi e pace i cori.
 
 SCENA XII
 
 ROSMILDA e ORMONTE; ELPIDIA ed OLINDO
 
 ROSMILDA
1160Deh Ormonte!
 ORMONTE
                              Deh Rosmilda!
 ELPIDIA
                                                            Ah Olindo!
 OLINDO
                                                                                   Ah Elpidia!
 ROSMILDA
 Perché amar tu non puoi chi più ti adora?
 ORMONTE
 Perché amar non poss’io chi tanto mi ama?
 ELPIDIA
 Perché ceder chi amavi?
 OLINDO
 Perché amar chi ti cede?
 ROSMILDA
1165Se provassI il mio duol...
 ORMONTE
                                                Tu il mio tormento...
 ELPIDIA
 Se vedessi il mio cor...
 OLINDO
                                           Tu l’alma mia...
 ROSMILDA
 Ti stempreresti in pianti.
 ORMONTE
                                                 E tu in sospiri.
 ELPIDIA
 Moriresti di doglia.
 OLINDO
                                      E tu di affanno.
 ROSMILDA
 Miracolo è di amor, com’io sia viva.
 ORMONTE
1170Portento è del dolor, com’io non mora.
 ELPIDIA
 È fierezza del mal, se non mi uccide.
 OLINDO
 Per più volte morir, morir non posso.
 ROSMILDA
 Chi provò della mia pena più cruda?
 ORMONTE
 Chi provò della mia più fiera sorte?
 ELPIDIA
1175Quando ed a chi fu più crudel la vita?
 OLINDO
 Quando ed a chi fu più crudel la morte?
 ROSMILDA e ORMONTE A DUE
 Chi lo sa, per pietà?
 ELPIDIA e OLINDO A DUE
                                       Chi me lo addita?
 ROSMILDA
 O tormento!
 ORMONTE
                          O destino!
 ELPIDIA
                                                O morte!
 OLINDO
                                                                   O vita!
 ROSMILDA e ORMONTE A DUE
 
    Finisci di piagarmi...
 
 ELPIDIA e OLINDO A DUE
 
1180Finisci di svenarmi...
 
 ELPIDIA
 
 Morte acerba,
 
 OLINDO
 
                             Cruda vita.
 
 ROSMILDA
 
 Rio tormento.
 
 ORMONTE
 
                             Iniqua sorte.
 
 A QUATTRO
 
    Dando fine al duolo, a’ guai
 tu sarai...
 
 ROSMILDA e ORMONTE A DUE
 
1185Men crudele...
 
 ELPIDIA e OLINDO A DUE
 
                             Più pietosa...
 ORMONTE
 
 Destin.
 
 ROSMILDA
 
                 Pena.
 
 OLINDO
 
                              Vita.
 
 ELPIDIA
 
                                          E morte.
 
 Salone Imperiale.
 
 SCENA XIII
 
 BELISARIO e VITIGE; seguito di soldati e di schiavi
 
 BELISARIO
 Sia destino o virtù, Vitige, ho vinto.
 VITIGE
 Son vinto, è ver. La sorte
 co’ tuoi trionfi approva
1190non la parte miglior ma la più forte.
 Ma benché vinto, ancor son re. Fra’ ceppi
 serbo il mio grado e son Vitige ancora.
 Se forse la mia vita
 sembra un periglio a’ tuoi novelli acquisti,
1195prendila ma risparmi il sangue mio
 quello de’ miei vassalli. Egli ti basti;
 e satolli il tuo sdegno
 Vitige e senza vita e senza regno.
 BELISARIO
 Mal conosci, o Vitige, il tuo nimico.
1200Contro te non pugnai
 per odio ma per gloria; e mai non ebbi
 sete del sangue tuo. Servo e trionfo
 per la grandezza altrui, non per la mia.
 Che se fosse in mia man renderti il soglio
1205e la tua libertà, sperar potresti
 lo splendor del diadema alle tue chiome;
 e in me non troveresti,
 forse di tuo nimico, altro che il nome.
 VITIGE
 Or sì m’hai vinto, o Belisario. Or sia
1210Vitige il non minor de’ tuoi trionfi.
 BELISARIO
 Non è mai vinto un core
 che non cede al suo fato. In forte laccio
 di amicizia e di pace, ecco, ti abbraccio.
 VITIGE
 
    È bella gloria
1215trovarsi vinto
 dal tuo valor.
 
    Già la vittoria,
 quasi vassalla,
 segue i tuoi passi,
1220o d’alme e regni
 gran vincitor.
 
 SCENA ULTIMA
 
 ELPIDIA, ROSMILDA, OLINDO, ORMONTE e i suddetti
 
 VITIGE
 Principi, a voi chiedo perdon di tante
 ingiurie che vi feci,
 or nimico, or amante.
 ELPIDIA
1225Vitige, ad ogni colpa
 amore è gran discolpa.
 OLINDO e ORMONTE A DUE
                                            E quel bel volto.
 ROSMILDA
 Lascia, mio genitor, lascia che in tante
 gioie ti abbracci anch’io.
 VITIGE
                                               Ti stringo, o figlia.
 OLINDO
 Resta che solo in dolci nodi unisca
1230tu, Belisario (ah, pur convien soffrirlo!)
 la bella Elpidia al fortunato Ormonte.
 Troppo n’è degno.
 ORMONTE
                                    O generoso Olindo!
 Abbastanza m’hai vinto. Un cor mi sento
 che tuo rivale esser potea con gloria.
1235Elpidia a te si deve.
 Chi l’ebbe in dono, in dono ancor la cede.
 Non trovo al merto tuo maggior mercede.
 OLINDO
 No, non creder, Ormonte,
 ch’io possa tolerar che la tua gloria
1240sia prezzo a’ miei rossori. Io l’ho ceduta.
 ORMONTE
 S’Elpidia è mia, ben posso
 farne a te un dono; e se non è, ben puoi
 ciò che ancor non è mio far di te stesso.
 OLINDO
 Non hai ragion che possa
1245sforzarti a rifiutar ciò che chiedesti.
 ORMONTE
 Giudice de’ litigi
 sia Belisario.
 BELISARIO
                           O gran virtù di amore!
 ELPIDIA
 O gare di tormento!
 ROSMILDA
                                       (E di dolore).
 OLINDO
 Tu Ravenna espugnasti.
 ORMONTE
1250Tu il capitan salvasti.
 OLINDO
 Vitige è tua vittoria.
 ORMONTE
 È Feraspe tua gloria.
 OLINDO
 Solo per tuo valor vive Rosmilda.
 ORMONTE
 Solo per tua virtude Elpidia è salva.
 OLINDO
1255Ricordati che fosti
 liberator di Olindo.
 ORMONTE
 Sovvengati che fosti
 di Ormonte difensore.
 OLINDO
 Io la vita ti devo.
 ORMONTE
                                  Ed io l’onore.
 BELISARIO
1260O magnanime gare, ove chi vince
 perde un gran bene.
 ELPIDIA
                                        Alma, da’ freno alquanto
 a’ tuoi singulti.
 ROSMILDA
                               Occupa gli occhi il pianto.
 BELISARIO
 Belle, voi sospirate e voi piangete?
 Quel sospiro e quel pianto
1265io ben intendo. Ambe di amore ardete.
 In me i vostri litigi, i vostri affetti
 rimettete, o grand’alme?
 ORMONTE e OLINDO A DUE
 Il tuo volere...
 ROSMILDA e ELPIDIA A DUE
                            Il tuo desire...
 A QUATTRO
                                                        È il mio.
 BELISARIO
 E tu, Vitige, ancora...
 VITIGE
1270Pendon da’ cenni tuoi la figlia e il padre.
 BELISARIO
 Sia di Rosmilda Ormonte.
 VITIGE
 Degni sponsali.
 BELISARIO
                               E sia di Elpidia Olindo.
 ROSMILDA
 Or sì lieto è il mio sen.
 ORMONTE
                                            Pago è il mio core.
 ELPIDIA
 Ch’io sia tua...
 OLINDO
                             Ch’io sia tuo...
 A DUE
                                                         Pur volle amore.
 OLINDO
 
1275   Bella man che mi piagasti...
 
 ELPIDIA
 
 Vaga man che mi legasti...
 
 OLINDO
 
 Pur mi sani.
 
 ELPIDIA
 
                          E pur ti allaccio.
 ORMONTE
 
    Dolce ben che già sprezzai,..
 
 ROSMILDA
 
 Caro ben che tanto amai...
 
 ORMONTE
 
1280Pur ti adoro.
 
 ROSMILDA
 
                          E pur ti abbraccio.
 
 Il fine de’ Rivali generosi