Eumene, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XX
 
 EUMENE con guardie
 
 EUMENE
 Va’. Tu trovasti alfine
 l’arte di spaventarmi. A questo colpo
 freme la mia costanza e mi abbandona.
 Ma che paventi, Eumene? Il mal che temi
995certo non è. La tua regina ancora
 è in libertà. Fa’ core.
 Te assisteranno i numi
 e affretteran la pena a un traditore.
 
    Per più resistere a un gran dolor,
1000al core oppresso
 giova adularsi con la speranza.
 
    Ma poi se il male succede al cor,
 l’inganno stesso
 si fa tormento della costanza.