Glinganni felici, Venezia, Nicolini, 1696
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Copia
SCENA XIV
Giardino.
ARMIDORO e SIFALCE da varie parti
ARMIDORO
(Ecco Sifalce).
SIFALCE
(Ecco Armidoro).
ARMIDORO
(O quale
(A parte)
820
ira)...
SIFALCE
(Qual odio)...
ARMIDORO
(In sen mi bolle?)
SIFALCE
(Io sento?)
A DUE
Forse ch’è mio rival ma nol pavento.
(A parte)
SIFALCE
Tu che vai qui vagando?
ARMIDORO
Ad ogni piede
è qui libero il varco.
SIFALCE
Ove son io
tu sempre non sarai.
ARMIDORO
Poco m’importa.
SIFALCE
825
Perché non mi conosci
così audace favelli.
ARMIDORO
E forse troppo
ti conosco qual sei.
SIFALCE
Altrove il folle ardir ben punirei.
ARMIDORO
Né qui né altrove io so temer Sifalce.
SIFALCE
830
Se mio eguale tu fossi,
vorrei sfidarti a pugna.
ARMIDORO
Son qual tu vuoi.
SIFALCE
Dunque la spada impugna.
(Si battono)