Eumene, Venezia, Albrizzi, 1697

 SCENA V
 
 LAODICEA e poi LEONATO
 
 LAODICEA
 Misera! O quanto è fiacco
 sdegno d’amor!
 LEONATO
                                Leggi, regina.
 LAODICEA
                                                           Il foglio
 che racchiuder può mai? Nulla di lieto
 mi presagisce il tuo sembiante.
 LEONATO
                                                           Leggi.
1165(Già l’apre. Al primo aspetto
 come l’empia si turba!)
 LAODICEA
 (A la morte d’Eumene
 che soscriva il mio cuor?)
 LEONATO
                                                 (Come improviso
 di pallori e di fiamme
1170sdegno, tema e rossor le sparge il viso!)
 LAODICEA
 Che mi si chiede! Il popolo, il Senato
 vuol la morte d’Eumene? E la mia destra
 a l’ingiusta sentenza
 qui soscriver si deve?
1175Qual novità? Leonato,
 dà leggi una regina o le riceve?
 LEONATO
 Sia ’l furor che gli accende iniquo o giusto,
 tutti chiedono il sangue...
 LAODICEA
                                                 Ah, non fia vero.
 LEONATO
 Temi, se non v’assenti, il tuo periglio.
 LAODICEA
1180Più temo il disonor.
 LEONATO
                                       Tanto la vita
 d’un nemico t’è a cuore?
 LAODICEA
 M’è stimolo a salvarlo
 la gloria mia.
 LEONATO
                           Dimmi più tosto amore.
 LAODICEA
 Che?...
 LEONATO
                Regina, era tempo
1185che si svelasse il nostro inganno.
 LAODICEA
                                                             E credi?...
 LEONATO
 L’artifizio non giova.
 Eumene, che t’offese, ebbe il tuo affetto;
 Leonato, che t’adora, ha gli odi tuoi.
 Intesi e vidi e tu niegar nol puoi.
 LAODICEA
1190(Che posso dir?)
 LEONATO
                                  Tu sei convinta, ingrata.
 Ma se ’l genio t’astrinse ad adorarlo,
 perché finger poi meco? A che ingannarmi?
 LAODICEA
 (Qui d’uopo è simular, non irritarlo).
 
    Vorresti, t’intendo,
1195col fingermi infedel,
 costringermi a svelar
 gli ascosi incendi.
 
    Ma se mi struggo ardendo,
 non ti vo’ ancor giurar
1200che tu l’accendi.
 
 LEONATO
 E ancora...