Eumene, Venezia, Albrizzi, 1697

 SCENA XX
 
 EUMENE con guardie
 
 EUMENE
 Va’; tu trovasti alfine
 l’arte di spaventarmi. A questo colpo
 freme la mia costanza e m’abbandona.
 Ma che paventi, Eumene? Il mal che temi
995certo non è. La tua regina ancora
 è in libertà. Fa’ cuore.
 Le assisteranno i numi
 e affretteran la pena a un traditore.
 
    Per più resistere a un gran dolor,
1000al cuore oppresso
 giova adularsi con la speranza.
 
    Ma poi se ’l male succede al cuor,
 l’inganno stesso
 si fa tormento de la costanza.