Gl’inganni felici, Venezia, Nicolini, 1696

 SCENA IX
 
 Loggie reali.
 
 ARBANTE e SIFALCE
 
 ARBANTE
 Pria che il giorno tramonti,
 ti vedrò di Agarista
 possessor fortunato.
 SIFALCE
                                       Il gran disegno
645come pensi esequir?
 ARBANTE
                                         Caccia regale
 per me nel vicin bosco oggi ordinata
 ha Clistene; con lui verrà la figlia.
 Ivi rapirla intendo.
 SIFALCE
                                      A lei d’intorno
 veglieranno i custodi.
 ARBANTE
                                          Inermi e sparsi
650de’ tuoi fidi guerrieri
 cadranno agl’improvvisi urti primieri.
 SIFALCE
 Ma come uscir col prezioso acquisto
 potrem di Grecia?
 ARBANTE
                                     È poco lunge il lito,
 ove su forte legno, a tal effetto
655corredato e agguerrito,
 daremo impazienti
 le bianche vele inver la Tracia a’ venti.
 SIFALCE
 Ben oprasti. Secondi il ciel gl’inganni.
 ARBANTE
 E poi nascano inciampi.
660Ti appianerà ogni strada
 il temuto fulgor de la tua spada.
 
    Stanno sempre in lega uniti,
 con gli arditi, amor e sorte.
 
    L’uno e l’altra si compiace
665d’alma audace
 secondar l’impeto forte.