Eumene, Venezia, Albrizzi, 1697

 SCENA III
 
 PEUCESTE ed EUMENE
 
 PEUCESTE
70Signor, di gravi mali
 nuncio a te son.
 EUMENE
                                Che fia, Peuceste?
 PEUCESTE
                                                                   Absorta
 de’ tuoi sì forti e numerosi abeti
 han la parte miglior l’onde spietate;
 e que’ pochi, che l’ira
75de l’ingordo ocean fuggian dispersi,
 da Leonato sorpresi
 tutti perir.
 EUMENE
                       Barbare stelle!
 PEUCESTE
                                                    Ancora
 spargon le accese travi il fumo e ’l fuoco
 e ’l mar ne freme e ne rimbomba il lido.
80L’ombra accresce gli orrori; e ne confonde
 gli alti silenzi il gemito infelice
 di chi muor tra le fiamme o pur tra l’onde.
 EUMENE
 Vendicherò ben tosto...