Antioco (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA IX
 
 ANTIOCO e STRATONICA
 
 ANTIOCO
200Stratonica... Perdona,
 ch’io prima dir dovea regina e madre,
 nomi di tua grandezza e mio rispetto.
 STRATONICA
 (Oh dio, perché non può parlar l’affetto?)
 E qual regina e madre io ti ragiono.
205Oggi vedrai sul trono...
 ANTIOCO
 Il so, te con Seleuco.
 STRATONICA
 (Quel sospir, s’è di duol, mi è pur gradito).
 E de’ nostri imenei vedrai congiunte...
 ANTIOCO
 Al talamo reale arder le faci.
 STRATONICA
210(Pallor, se sei desio, quanto mi piaci!)
 Ed io vedrò le grazie, i vezzi, il riso
 e di Antioco e di Argene
 sul letto genial sfrondar le rose.
 ANTIOCO
 (E il crede e sen compiace).
 STRATONICA
215(Che bel tacer, se per mio amore ei tace!)
 Vedrò I’ardor di lei negli occhi tuoi;
 le tue fiamme vedrò ne’ suoi bei rai.
 (E tace ancor?) Vedrò...
 ANTIOCO
                                              Che più vedrai?
 Vedrai d’Antioco il core un marmo, un gelo
220a’ dardi di quel labbro,
 al foco di que’ lumi.
 Fosse così...
 STRATONICA
                         Taci. (Egli è fido, o numi).
 ANTIOCO
 Non porto in sen fé sì leggiera. Ho l’alma,
 cui vasta ambizion punto non tocca.
 STRATONICA
225(Il rimprovero è dolce, è giusto, è caro;
 ma non I’oda Seleuco).
 ANTIOCO
 Tu godi pur...
 STRATONICA
                            Taci. (È costante ancora).
 Ma se il padre l’impone,
 se t’ama Argene, essa è d’amor ben degna.
 ANTIOCO
230(Finge ragioni e infedeltà m’insegna).
 STRATONICA
 Io stessa i preghi aggiungo e, perch’io possa
 con Seleuco gioir, ti addito amore.
 ANTIOCO
 (Ah, fingi almeno una vendetta, o core).
 Orsù, vinto mi rendo;
235faccia le mie catene,
 se Stratonica il vuol, la man di Argene.