Artaserse (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XV
 
 ARTASERSE con seguito e poi IDASPE e SPIRIDATE
 
 ARTASERSE
 
845   Gran nume, il cui lume
 dell’ombra disgombra
 la nebbia e l’orror,
 
    che al cielo, che al mondo
 col raggio fecondo
850dai vita e splendor,
 
    tu luce, tu duce,
 di re, giudice e padre,
 tra un figlio parricida e un innocente,
 tu rischiara il pensier, reggi la mente.
 
855Oh figli, che pur figli ancor vo’ dirvi,
 udite e vi atterrisca
 l’enormità del fallo, il sacro loco
 e questa a noi divinità presente.
 Mi s’insidia l’impero;
860mi s’invidia la vita; e v’è chi tenta
 nelle viscere vostre e nelle mie
 insanguinar la scellerata spada.
 IDASPE
 Qual empio?...
 SPIRIDATE
                              Qual rubel?...
 ARTASERSE
                                                         Contro di lui
 parlan di Arsace le ferite e il sangue.
865Queste fur le sue estreme
 voci. Io le udii. Le stese
 la man su questo foglio,
 perch’ebbe orror di proferirle il labbro.
 Su, si confonda il traditor. Leggete.
 SPIRIDATE
870«Per cagion di una donna, e vita e regno
 t’insidia un figlio e nel fraterno sangue
 tenta immerger fellon l’infame acciaro».
 IDASPE
 Per cagion di una donna?
 ARTASERSE
 Qual pallor! Qual silenzio! Alma confusa
875non sa trovar discolpe.
 IDASPE
 Io reo, signor, dell’esecrando eccesso?
 SPIRIDATE
 Io macchinar stragi al fratello e al padre?
 ARTASERSE
 Perfidi, a che occultarvi?
 Un di voi nella reggia uccise Arsace.
880Ei l’attestò morendo.
 E v’è chi ’l vide e chi l’udì presente;
 v’accusa il tempo, il loco; e un re non mente.
 IDASPE
 Forza è alfin ch’io sospetti. Ah Spiridate,
 io tradito da te con tante frodi?
 SPIRIDATE
885Io frodi? Ah, Idaspe, Idaspe,
 tu così le tue infamie in me rivolgi?
 IDASPE
 Tu sei, tu sei l’indegno.
 SPIRIDATE
 Anzi l’amor di Aspasia è il tuo delitto.
 ARTASERSE
 Donde mai nascer vedo i miei perigli!
890Com’è complice Aspasia? (Iniqui figli!)
 IDASPE
 Amai la real donna.
 SPIRIDATE
                                       E n’arsi anch’io.
 IDASPE
 Ognun per sé la chiede.
 SPIRIDATE
                                              Ella tutt’ira,
 perché offesa da te nel morto sposo,
 prezzo alle nozze il capo tuo dimanda.
 IDASPE
895Sa il ciel ciò ch’io risposi.
 SPIRIDATE
 Lo sa s’io detestai l’empia proposta.
 IDASPE
 Ma presto accieca amor.
 SPIRIDATE
                                               Cade ben presto
 una debol costanza.
 IDASPE
 Con la pietà la fellonia si chiude.
 SPIRIDATE
900Chi più cerca ingannar finge virtude.
 ARTASERSE
 Misero re! Misero padre! Tutti
 ti tradiscon, la Grecia, Aspasia, i figli.
 Oh nozze scellerate! Oh giorno infausto
 che portò questa furia a’ nostri lidi!
905E voi, barbara prole,
 vi scordaste di me? Più giustamente
 mi scorderò di voi.
 IDASPE
 Ah, ch’io sono innocente.
 SPIRIDATE
                                                Io non ho colpa.
 IDASPE
 Salvami, o padre, almeno
910dall’insidie dell’altro.
 SPIRIDATE
                                         Oh dio! Ti caglia
 della salute tua, della mia vita.
 ARTASERSE
 Sian racchiusi, o soldati,
 in distinta prigion. Se Aspasia è sola
 che vi spinse al misfatto,
915ella palesi a forza
 quanto sa, quanto fece
 e poi la rea, cagion di tanto scempio,
 all’altrui fellonia serva d’esempio.
 
    Da voi parto e vi consegno
920all’orror del vostro fallo.
 
    A chi lascia d’esser figlio,
 nel suo duol e nel mio sdegno
 sovverrà d’esser vassallo.