Artaserse (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1705

 SCENA XVIII
 
 AGAMIRA e poi ARTASERSE
 
 AGAMIRA
 Mesto giunge Artaserse.
 ARTASERSE
 O reggia desolata!
 O d’infausti imenei pompe lugubri;
1420ma qui Agamira? Occhi, frenate il corso
 a le lagrime vostre. In regia fronte,
 quand’altri veda, è troppo vile il pianto.
 AGAMIRA
 (Cielo, assistimi tu). Re sempre amato.
 Oh dio! Potessi dir re sempre amante!
1425Quanto di questo dì, ch’è pur tuo dono,
 quanto dolci mi sono
 i fugaci momenti...
 ARTASERSE
 Donna, a che più rammenti i primi affetti?
 AGAMIRA
 Fiamma, che arde nel sen, sfuma dal labbro.
 ARTASERSE
1430Questa memoria i miei dolori accresce.
 AGAMIRA
 Piacer di ben perduto è ancor piacere.
 ARTASERSE
 Ah, se tanto a te giova,
 a me giovasse insiem l’antico amore.
 AGAMIRA
 Come giovar ti può, se già l’hai spento?
 ARTASERSE
1435Giovar potria, se a me rimasto almeno
 ne fosse un qualche frutto.
 AGAMIRA
 Sol ne incolpa te stesso e la tua legge.
 ARTASERSE
 Legge ch’or è mia pena.
 AGAMIRA
 Vane querele; a morte vanno i figli.
 ARTASERSE
1440E fia di successor priva la reggia.
 AGAMIRA
 Tel diedi e tu l’hai morto.
 ARTASERSE
 Dispero ogni conforto.
 AGAMIRA
 Ma se Agamira or ti rendesse il figlio?
 ARTASERSE
 Ei saria nostro erede.
 AGAMIRA
1445E se innocenti io ti serbassi i prenci?
 ARTASERSE
 L’amore avresti e d’Artaserse il soglio.
 AGAMIRA
 Due vite a me concedi e a te li serbo.
 ARTASERSE
 Purché non siano i figli rei.
 AGAMIRA
                                                    Non sono.
 ARTASERSE
 Tutto prometto, al cielo, a Mitra il giuro.
 AGAMIRA
1450Fa’ che s’arresti la fatal sentenza.
 Nuocer potria l’indugio a l’innocenza.
 ARTASERSE
 Vado; ma se m’inganno!
 AGAMIRA
                                               Ecco il mio capo. (Artaserse parte)
 
    So che non ho fortuna
 ma pur questa alma mia
1455spera di respirar.
 
    S’avrà ciò che desia,
 sì sì, già ’l duol s’oblia;
 e se a goder imparo,
 caro sarà il penar.
 
 ARTASERSE
1460S’è dato il cenno; or la promessa adempi.
 AGAMIRA
 Sai che Dario a noi nacque.
 ARTASERSE
 Ma come gli altri anch’ei svenossi in cuna.
 AGAMIRA
 No, vive e adulto...
 ARTASERSE
                                     E come? Ed in qual parte?
 AGAMIRA
 lo sola il so, meco il sapeva Arsace.
 ARTASERSE
1465Arsace già trafitto
 dai condannati figli?
 AGAMIRA
 Sott’altro ferro ei cadde.
 ARTASERSE
                                               O dei! Che narri?
 AGAMIRA
 Chi lo svenò...
 ARTASERSE
                             Taci. Ecco Lido. Ei reca...