Artaserse (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1705

 SCENA II
 
 IDASPE, LIDO, ARTASERSE e CLEOMENE in disparte
 
 ARTASERSE
 Qual vieni, Idaspe, di’, figlio o nemico?
 IDASPE
 Risponda il sangue al padre.
 ARTASERSE
 Oh dio! Già ’l sai; vuol la mia morte Aspasia
 e n’appoggiò al tuo braccio il fier desio.
 IDASPE
1080Meco ti vendicai del crudo cenno
 col negar d’eseguirlo.
 ARTASERSE
 Vendetta a me non certa.
 Quello è ’l tuo ferro. Or di’, sei senza colpa? (Gli accenna la sua spada)
 IDASPE
 Io lo protesto e ’l giurerò con l’opra.
 ARTASERSE
1085Vanne. Rendi a te stesso
 l’onor, la libertà, la vita e ’l padre.
 Aspasia ucciderai.
 CLEOMENE
                                    Empia richiesta!
 LIDO
 (Prova così crudel non gli entra in testa).
 ARTASERSE
 Non rispondi? Già vedo
1090la viltà della colpa
 nella viltà ch’hai di scolparti. A noi
 Spiridate si guidi.
 LIDO
 Tu salvi Aspasia e te medesmo uccidi. (A Idaspe e parte)
 IDASPE
 
    Squarciami prima il seno,
1095vedrai che ancora è pieno
 d’onor, non di viltà.
 
    Di’ ch’io son reo. Pazienza.
 Per prova d’innocenza,
 non vo’ la crudeltà.