Artaserse (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1705

 SCENA XII
 
 ASPASIA
 
 ASPASIA
 Aspasia, a questi sensi
 non si arrende il tuo fasto? Ah! Sì, s’arrende
 a la pietà che ho del mio amor. Detesto,
800ma forse tardi, l’ire mie. Li bramo,
 ma forse invan, li bramo ambi innocenti.
 Ah! Se mai fosse reo,
 e reo per mia cagion, colui che adoro...
 Questo è un pensier in cui mi fermo e moro.
 
805   Ah! Per chi volete piangere,
 occhi miei, se non piangete
 nel periglio del mio ben?
 
    Questo è il tempo omai di frangere
 quel rigor che racchiudete
810voi ne’ guardi ed io nel sen.