Artaserse (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1705
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Copia
SCENA V
ARTASERSE
ARTASERSE
Ah! Qual dei figli è ’l reo? Qual l’innocente?
Qual di loro punisco e qual difendo?
Idaspe... Spiridate....
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Morte, che n’ebbe orror, prevenne il nome
su le labbra d’Arsace
e a lui tolse la vita, a me la pace.
Ho due figli e non son padre.
Se ne assolvo un con l’amor,
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quegli forse è ’l traditor.
Se poi giusto un ne condanno,
amor dice che m’inganno
e mi sento genitor.