Pirro, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA X
 
 ARIDEO e i suddetti
 
 ARIDEO
 Fermati, Ismene, e in te si salvi ’l prezzo
 della mia libertà, della mia vita.
 ISMENE
1440Pietà crudel!
 CASSANDRO
                           Che veggio!
 Figlio, Arideo, vano fu dunque il grido
 de’ ceppi tuoi, del tuo periglio?
 ARIDEO
                                                           A Pirro
 tu dei, signore, un figlio.
 Perch’ei fu generoso, ancor sei padre.
1445La sua virtù, più che il suo braccio ha vinto
 il mio sdegno e il mio amore.
 Rival più non gli son né più nimico;
 e se ancor t’amo, Ismene,
 opra è di tua beltà la mia costanza.
 ISMENE
1450Questo amore, Arideo,
 sarà virtù, purché non sia speranza.