Pirro, Venezia, Rossetti, 1704

 SCENA X
 
 ARIDEO e li suddetti
 
 ARIDEO
 Fermati, Ismene, e in te si salvi il prezzo
 de la mia libertà, de la mia vita.
 ISMENE
1440Pietà crudel!
 CASSANDRO
                           Che veggio?
 Figlio, Arideo, vano fu dunque il grido
 de’ ceppi tuoi, del tuo periglio?
 ARIDEO
                                                           A Pirro
 tu dei, signore, un figlio.
 Perch’ei fu generoso, ancor se’ padre.
1445La sua virtù, più che il suo braccio ha vinto
 il mio sdegno e ’l mio amore.
 Rival più non gli son, né più nemico;
 e se ancor t’amo, Ismene,
 opra è di tua beltà la mia costanza.
 ISMENE
1450Quest’amore, Arideo,
 sarà virtù, purché non sia speranza.