I rivali generosi, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XIV
 
 OLINDO, poi BELISARIO con seguito
 
 OLINDO
 
    Alla gotica fierezza
 cadder l’armi. Italia esulta.
 
    Può sicuro il tuo bifolco
 trar riposo in mezzo al solco,
325che rimbombo strepitoso
 più nol turba e non l’insulta.
 
 BELISARIO
 Al tuo valor degg’io, principe invitto,
 vittoria e libertà. Meco cadea
 il greco ardir; ma del tuo ferro un lampo
330mi troncò i nodi, abbagliò i Goti e solo
 nel maggior duce hai sostenuto il campo.
 OLINDO
 Se vinto è il Goto audace,
 se Italia ha scosso il giogo e se alfin doma
 è costretta Ravenna
335oggi a piegar l’ardua cervice a Roma,
 forza è di tua virtù, cui tutto cede.
 Io per me solo oprai
 ciò che dovea, ciò che potea mostrarmi
 degno di amar Elpidia; e al par di Ormonte
340forse le mie ragioni
 di mille rischi oggi sostenni a fronte.
 
    Quell’ardor, che ho in petto accolto,
 lena accrebbe al mio vigor;
 
    e pugnando
345per l’acquisto d’un bel volto,
 al mio brando
 diè le tempre il dio di amor.