Aminta, Venezia, Pasquali, 1744
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Copia
SCENA IV
SILVIO
SILVIO
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Sì, di me sol deggio lagnarmi. In donna
troppo voi confidaste,
pure fiamme dell’alma, affetti miei.
Ma che? Creduto avrei
pria tenebroso il giorno,
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senz’onde il mare e senz’arene il lido
che il cor di Celia infido.
Stelle ingiuste, un cor voi deste
troppo infido a bel sembiante.
O men vago un far dovreste
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o far l’altro più costante.
Campagna orrida.