Venceslao, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA VI
 
 CASIMIRO, LUCINDA e VENCESLAO
 
 CASIMIRO
 Degl’illustri sponsali
 questa è la reggia.
 LUCINDA
                                    E qui ti attende il padre.
 VENCESLAO
1075Figlio, in onta a tue colpe
 son padre ancora. Allor che morte attendi,
 agl’imenei t’invito e ti presento
 in Lucinda una sposa.
 Tutt’altro oggi attendevi
1080fuorché un tal dono. Abbilo a grado. Il chiede
 tuo dover, mio comando e più sua fede.
 LUCINDA
 (Che mai dirà?)
 CASIMIRO
                                 Deh, come
 è possibile, o padre,
 che sì tosto si cangi
1085la sorte mia? Dovea morir...
 VENCESLAO
                                                     Eh, lascia
 memoria sì funesta.
 Pensa or solo a gioir. Tua sposa è questa.
 CASIMIRO
 Caro più della vita
 m’è il dono tuo. Lo accetto,
1090non perché tu ma perché amor lo impone;
 e alla bella Lucinda
 non mi sposa il timor ma la ragione.
 LUCINDA
 (E di gioia non moro!)
 VENCESLAO
                                            Or questa gemma (Dà un anello a Casimiro che con esso sposa Lucinda)
 confermi a lei la marital tua fede.
 CASIMIRO
1095Ma più di questa gemma
 te la confermi il core.
 LUCINDA
 Mio tesoro.
 CASIMIRO
                        Mio ben.
 A DUE
                                           Mio dolce amore.
 VENCESLAO
 Sposi, sì casti affetti
 lasciar si denno in libertà.
 CASIMIRO
                                                  Due volte
1100mi fosti padre.
 LUCINDA
                              E vita
 ti deggio anch’io.
 VENCESLAO
                                  Regina,
 all’onor tuo si è soddisfatto?
 LUCINDA
                                                     Appieno.
 VENCESLAO
 Sei paga?
 LUCINDA
                     In Casimiro
 tutta lieta è quest’alma e più non chiede.
 VENCESLAO
1105Egli è tuo sposo ed io serbai la fede.
 LUCINDA
 La fé serbasti.
 VENCESLAO
                             Addio. Null’altro, o sposi,
 qui oprar mi resta, or che la fé serbai.
 Ma Casimiro.
 CASIMIRO
                            Padre.
 VENCESLAO
 Deggio altrui pur serbarla. Oggi morrai.