Venceslao, Venezia, Pasquali, 1744
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SCENA XIV
ERNANDO
ERNANDO
Di così strani casi
935
il fin qual fia? Sarà pietoso o giusto
il real genitore?
Temo ancor la pietà di quel gran core.
Ma tu che pensi, Ernando? Vendicarti?
Vendicare l’amico ed Erenice?
940
No no; più generoso
ti voglio, Ernando. A preservar si attenda
l’erede alla corona, il figlio al padre.
All’ombra di Alessandro
diam lagrime, non sangue. Andiam gli sdegni
945
a placar di Erenice.
In sì nobili sensi
l’alma s’impieghi e all’amor suo non pensi.
Speranze più liete,
lontane da me.
950
In alma costante
offender potete
la gloria di amante,
di amico la fé.
Il fine dell’atto terzo