Venceslao, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XI
 
 CASIMIRO, ERENICE e GISMONDO
 
 GISMONDO
 Erenice offendesti.
 ERENICE
 Prence.
 CASIMIRO
                 Mia cara.
 ERENICE
                                     Anche per te sia questo
280l’ultimo addio che da Erenice or prendi.
 CASIMIRO
 Come?
 ERENICE
                 L’amor di Ernando
 grave offesa è al tuo grado.
 L’amor di Casimiro
 più grave offesa è all’onor mio.
 CASIMIRO
                                                          Perché?
 ERENICE
285Erenice è vassalla e tu sei re.
 CASIMIRO
 Tua beltade ha l’impero
 sul cor di Casimiro.
 ERENICE
 Siati dunque comando il mio divieto.
 CASIMIRO
 Questo è il tuo sol comando
290cui ubbidir non posso.
 ERENICE
 E che vorresti?
 CASIMIRO
                               Amore.
 ERENICE
 Questo è il tuo sol desio
 cui né ubbidir né compiacer poss’io.
 
    Non amarmi. Non pregarmi.
295So che inganni, non ti amerò.
 
   Usa lusinghe e vezzi.
 Tenta minacce e sprezzi.
 Alma per te non ho.