I rivali generosi, Venezia, Nicolini, 1697

 SCENA VI
 
 Giardino regio che riferisce agli appartamenti d’Ormonte.
 
 OLINDO ed ELPIDIA da varie parti
 
 OLINDO
 
    Cuor mio, sei pur risolto
 d’amar e di languir?
 
    Sì, che per un bel volto
975è dolce anche il morir.
 
 (Ecco Elpidia).
 ELPIDIA
                               (Ecco Olindo).
 OLINDO
 (E fuggirla dovrò?)
 ELPIDIA
                                      (Dovrò arrestarmi?)
 OLINDO
 (In troppo fier cimento...)
 ELPIDIA
                                                  (In troppo rischio...)
 OLINDO
 (Pongo la gloria mia).
 ELPIDIA
                                          (Sento il mio cuore).
 OLINDO
980(Ma s’io l’ho già ceduta?)
 ELPIDIA
 (Ma s’egli mi rifiuta?)
 OLINDO
 (Parto).
 ELPIDIA
                  (M’involo).
 A DUE
                                         (Ah mi trattiene amore).
 OLINDO
 Bella Elpidia... Al mio sguardo,
 sol perch’io mora, i tuoi begli occhi ascondi?
985Se morto mi volete, o luci amate,
 non v’ascondete, no; solo un momento
 lasciatevi mirar meco sdegnate.
 Bella Elpidia.
 ELPIDIA
                            Che chiedi?
 OLINDO
 Dirti l’ultimo addio.
 ELPIDIA
                                        Poco m’importa.
 OLINDO
990(O risposta crudele!)
 ELPIDIA
 (Ah che se parte Olindo, Elpidia è morta).
 OLINDO
 Bella Elpidia.
 ELPIDIA
                            Chi sei?
 OLINDO
                                              Sì sfigurato
 m’ha forse il mio tormento
 che più non mi ravvisi? Almen dovresti
995conoscer al pallore, al pianto, al duolo,
 che un sì misero oggetto Olindo è solo.
 ELPIDIA
 Tu Olindo? Olindo sei? Non ti ravviso.
 No che non sei più desso.
 (Ah purtroppo conosco il suo bel viso).
 OLINDO
1000Così, così rispondi, Elpidia ingrata,
 a chi ti serba amor, ti mantien fede?
 ELPIDIA
 Così Elpidia risponde a chi la cede.
 OLINDO
 Se sdegni il mio rifiuto,
 odia ancor la mia gloria. Io non avea
1005in petto un’alma vil, né un cuore ingrato.
 Per esser generoso, io fui spietato.
 ELPIDIA
 Se mi cedesti, a che d’amor mi tenti?
 OLINDO
 Qualche pietà sol chiedo a’ miei tormenti.
 ELPIDIA
 Olindo, non è tempo
1010che più simuli teco e ’l cuor t’asconda.
 Tu m’amasti, io t’amai.
 Tu d’esser mio godesti, io d’esser tua.
 Ma che pro? Tu mi cedi e i dolci nodi
 di sì soave amor tronca un rifiuto,
1015un rifiuto ch’è bello
 anche per mio gastigo.
 OLINDO
                                            Il tuo possesso
 ho ceduto al rival, non il mio affetto.
 Sì t’amo e nulla spero.
 ELPIDIA
 Se nulla speri, a che d’amor mi tenti?
 OLINDO
1020Qualche pietà sol chiedo a’ miei tormenti.
 ELPIDIA
 Ne ho pietà. Che più chiedi?
 OLINDO
 Prima ch’io mora, almeno...
 ELPIDIA
 Ah non m’affliger più, che troppo io peno.
 
    Ti basti che ho pietà
1025del tuo dolor.
 
    Più di così non chiedere,
 che dar più non ti posso
 per crudeltà d’amor.