I rivali generosi, Venezia, Nicolini, 1697

 SCENA XIII
 
 ALARICO
 
 ALARICO
 Assai vidi ed udii.
 Vilipeso e schernito
 meditava vendette. Arride il cielo
 a’ miei giusti disegni. Io nol rifiuto.
845Vitige è ne la reggia;
 Ormonte è chi lo invia;
 Belisario nol sa. Destati, o mente,
 dal tuo cupo letargo e ardisci un colpo
 che al tuo rival dia morte.
850Poi Rosmilda sia tua. Vanne ed affretta
 un riposo a l’amore e a la vendetta.
 
    De lo sdegno e de l’amore
 io le fiamme estinguerò.
 
    Vendicato e lieto amante,
855di dolcezza e di terrore
 l’alma e gli occhi io pascerò.
 
 Fine dell’atto secondo
 
 Ballo di guerrieri.