Venceslao, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA ULTIMA
 
 VENCESLAO, ERENICE, ERNANDO, GISMONDO con seguito e i suddetti
 
 VENCESLAO
1390(Ed è vero? E lo veggio?)
 CASIMIRO
 Padre e signor, ritorno
 volontario a’ tuoi ceppi,
 depongo ancor la spada e piego il capo.
 Solo a questo perdona
1395popol fedel. Zelo indiscreto il mosse,
 non fellonia. Non parlo
 per la real mia sposa.
 Il suo grado e ’l suo amor fan le mie veci.
 Di me disponi. In me le leggi adempi.
1400In me punisci il fallo.
 Fratricida infelice io morir posso,
 non mai figlio rubel, non reo vassallo.
 LUCINDA
 
    Viva, viva Casimiro.
 
 TUTTI
 
    Viva, viva. (Il re va sul trono)
 
 VENCESLAO
1405Popoli, da quel giorno, in cui vi piacque
 pormi in fronte il diadema, in man lo scettro,
 resi giustizia e fui
 ministro de le leggi e non sovrano.
 Ora non fia ch’io chiuda
1410con ingiusta pietade e regno e vita.
 Si deve un fratricida
 punir nel figlio. Il condannai. La legge
 re mi trovò, non padre.
 Voi nol volete; ed ora
1415padre, non re mi troverà natura.
 Figlio, ti accosta.
 CASIMIRO
                                 Al soglio,
 piego umil le ginocchia. (Casimiro ascende due alquanti gradini del trono e inginocchiasi dinanzi al padre)
 LUCINDA
 (Cor, non anche t’intendo).
 ERENICE
 Il re che pensa
 VENCESLAO
 Qual re avesti, Polonia, il raro, il grande
1420atto, per cui lo perdi, ora t’insegni.
 Volermi ingiusto è un non voler che regni. (Venceslao si cava la corona di capo, in atto poi di porla su quello di Casimiro)
 CASIMIRO
 Che fai, signor?
 VENCESLAO
                                Conviene
 far cader la tua testa o coronarla.
 CASIMIRO
 Mora il figlio e tu regna.
 VENCESLAO
                                               Il re tu sei.
1425Col voler di Erenice,
 con la pietà di Ernando,
 il popolo ti acclama. Io reo ti danno
 e assolver non ti posso.
 Orché tu sei sovrano,
1430assolverti potrai con la tua mano. (Venceslao corona il figliuolo al suono di timpani e di trombe e poi discende dal trono)
 LUCINDA
 Gioie, non mi opprimete.
 GISMONDO
 O di giusta pietà nobile esempio!
 VENCESLAO
 Con giubilo or discendo
 da l’altezza suprema.
1435Per un figlio acquistar, lascio il diadema. (Preso per mano Casimiro scende con esso dal trono)
 CASIMIRO
 La corona io ricevo
 in deposito, o padre, e non in dono.
 Tu sarai re. Io servo
 le leggi tue pubblicherò dal trono.
 ERNANDO
1440Io pure in te, nuovo monarca, adoro
 l’alto voler del tuo gran padre.
 CASIMIRO
                                                         Ernando,
 non eredito re gli odi privati.
 Ti abbraccio accolgo, amico, e tu, Erenice, in lui
 da me prendi uno sposo,
1445se nel fratello un te ne tolsi.
 ERENICE
                                                    Sire,
 giace ancora insepolta
 la nobil salma e, per dar luogo ad altro
 pensier di nuovo affetto,
 troppo recente è la cagion del pianto.
 ERNANDO
1450Mi b Bastami or sol che rea
 ne l’amarti non sia la mia speranza.
 ERENICE
 Tutto speri in amor merto e costanza.
 CASIMIRO
 Ultimo a te mi volgo,
 diletta sposa. Cari
1455solo per te mi son la vita e ’l regno.
 LUCINDA
 Tanta è la gioia mia
 che parmi di sognar, mentre ti annodo.
 GISMONDO
 Col tuo giubilo, o patria, esulto e godo.
 VENCESLAO
 Figlio, sul trono ascendi;
1460e le festive pompe,
 destinate per me, sieno tue glorie.
 Oggi per te rinasco. Oggi più degno
 princi comincio e nuova vita e nuovo regno. (Casimiro presa per mano Lucinda ascende sul trono)
 TUTTI
 CORO
 
    Vivi e regna fortunato,
1465nostro duce e nostro re.
 
    Te si unisca a far beato
 tempo e sorte, amore e fé.
 
 Fine del dramma