I rivali generosi, Venezia, Nicolini, 1697

 SCENA VI
 
 ALARICO e ROSMILDA
 
 ALARICO
 Ami Ormonte, o Rosmilda?
 ROSMILDA
 (O cieli! Iniquo!)
 ALARICO
 Ei m’usurpa il tuo cuor? Per lui mi sprezzi?
 T’intesi. Invan tu taci; invan mel nieghi.
 ROSMILDA
645Sì, Alarico, amo Ormonte.
 Non sa mentir Rosmilda. Io l’amo e tale
 non è ’l mio amor che vergognar men deggia.
 ALARICO
 Ah! Riflettesti ancora
 ch’ami in Ormonte un tuo nemico? In lui
650ami l’autor de’ nostri mali? Il fabro
 de’ nostri ceppi? E in Alarico, o dio!
 sprezzi un amante?...
 ROSMILDA
                                          Audace.
 Il tuo amor più m’offende
 che la sua nemistà. L’amo, il confesso,
655benché mio vincitor, benché nemico;
 ma quanto adoro Ormonte, odio Alarico.
 ALARICO
 Questo è ’l premio, o Rosmilda,
 che rendi a l’amor mio, per cui tu vivi?
 ROSMILDA
 Così premio il tuo ardir. Tentar d’affetto
660tu, vil servo, Rosmilda?
 Ti scordasti qual sono?
 Obbliasti qual sei?
 Tu sei sempre mio servo, io tua regina;
 né mio eguale ti fanno i mali miei.
 
665  Son regina e da un vassallo
 voglio osequio e non amor.
 
    Punirò, se nol correggi,
 ne l’audacia del tuo fallo
 la baldanza del tuo cuor.